L'equipaggio a bordo della capsula Dragon, che questo sabato è stata lanciata dal Kennedy Space Center in Florida alle 2:49 del mattino ora locale (le 7:49 GMT) grazie ad un vettore Falcon 9, è costituito da un solo componente: Ripley.

Così è stato soprannominato il manichino che in questo volo di prova ha sostituito il vero equipaggio che una missione spaziale organizzata da un'azienda privata, la SpaceX, tenterà di riportare nello spazio già nei prossimi mesi.

Dopo 11 minuti dal lancio la navicella si è separata dal vettore, iniziando il viaggio che domenica la porterà ad ormeggiarsi alla stazione spaziale internazionale. Venerdì, dopo cinque giorni, Dragon ammarerà nell'Atlantico. Se la missione si concluderà senza intoppi, in estate verrà replicata con a bordo due astronauti.

 


I membri della stazione spaziale, già domenica mattina, si trasferiranno a bordo del Dragon per effettuare dei test, che saranno poi eseguiti dall'astronauta statunitense Anne McClain e da quello canadese David Saint-Jacques.

Il fondatore e amministratore delegato di SpaceX, Elon Musk, subito dopo il lancio, ha ammesso che tutto quanto è stato "super stressante", oltre ad essere fiducioso sul fatto che il Dragon sarà pronto nei prossimi mesi per trasportare umani.

 


Per Jim Bridenstine, a capo della NASA, quella appena trascorsa è stata "una grande notte per gli Stati Uniti d'America".

Dopo l'ultima missione Shuttle, la Nasa si era rivolta alla Russia per mandare i propri astronauti nello spazio, finanziando così il programma Soyuz, divenuto però sempre più costoso con il passare del tempo. Per questo, ha messo a disposizione di SpaceX e Boeing 8 miliardi di dollari per creare dei sistemi di trasporto in grado di mandare in orbita degli astronauti.

E infatti, se adesso è stata la volta di SpaceX, tra poco più di un mese, ad aprile, sarà lo Starliner della Boeing a ripetere una missione di test analoga a questa.

Non sarà la prima volta che una navicella Dragon attraccherà alla stazione spaziale, visto che la versione "cargo" ha già effettuato 16 viaggi. In questo caso, però, la Dragon destinata al trasporto di esseri umani è diversa dalla sua quasi gemella e non solo per dimensioni, ma per innovazioni tecniche e sistemi di sicurezza.

L'aggancio alla stazione orbitale sarà effettuato automaticamente, tramite un sofisticato sistema di sensori. Il cockpit ospita fino ad un  massimo di sette astronauti che possono controllare la navetta con dei touch screen e 30 pulsanti... lo Shuttle ne aveva circa 2mila! È anche previsto un piccolo alloggiamento separato per trasportare del materiale da utilizzare durante la missione.