In piazza Risorgimento a Roma, fino a domenica 12 dicembre, si svolge "il tradizionale appuntamento con ATREJU, la più grande manifestazione della destra italiana nata nel 1997 e che quest'anno giunge alla sua 23esima edizione". 

Quest'anno l'evento della ex gioventù missina è stato organizzato a ridosso del Natale e, pertanto, Atreju è diventato il "Natale dei conservatori", etichetta, quella di conservatori, che la sora Meloni si è scelta in vista delle prossime elezioni politiche, che lei spera possano svolgersi già entro primavera 2022. 

Scelta comprensibilissima, non c'è che dire, perché dà un che di rispettabile ad una forza politica che altrimenti potrebbe esser riconosciuta come formata e sostenuta da ex/post missini, ex/post fascisti o, nel migliore dei casi, da  primatisti o sovranisti.

Che la sora Meloni abbia tutto il diritto di organizzare manifestazioni di partito e di promuovere la sua ideologia di estrema destra - finché una qualche sentenza non ne riconosca la matrice fascista - è indiscutibile, non può esserci obiezione di sorta: lei è pienamente legittimata a farlo e pienamente legittimati a partecipare sono coloro che si sentono da lei rappresentati.

Quindi, di che vogliamo parlare? Della legittimazione da parte dei partiti che con Fratelli d'Italia non hanno e non dovrebbero avere nulla a che fare. Per questo, la partecipazione ad Atreju da parte di Giuseppe Conte, in qualità di presidente del "nuovo" Movimento 5 Stelle, e quella di Enrico Letta, segretario del Partito Democratico, sono da considerarsi fuori luogo, sbagliate, un errore politico, un'incredibile, enorme, madornale caz....!

Che la sora Meloni pretenda di far credere che Fratelli d'Italia sia un partito di conservatori è, anche in questo caso, un suo diritto... ma la realtà dice tutt'altro. Un esempio?

I conservatori nel Regno Unito non dicono di voler cancellare i matrimoni omosessuali o di pretendere che i valori cristiani facciano da guida alle decisioni politiche. I conservatori, quelli veri, riconoscono la necessità di tutelate i diritti di tutti, anche delle minoranze... la sora Meloni, ben che vada, ti concede di esercitare i tuoi diritti in casa tua... ben che vada!

La sora Meloni non dà l'impressione di condannare il fascismo, ma solo coloro che si fanno beccare a celebrarlo... purché poi a lei siano consegnate almeno cento ore di girato. La sora Meloni è quella che pretende di intitolare vie e piazze d'Italia al "fucilitatore" (sic) Giorgio Almirante, fascista, repubblichino, missino e autore del Canto degli italiani (non quello di Mameli), inno del MSI che inizia così:

Siamo nati in un cupo tramonto
di rinuncia, vergogna, dolore:
siamo nati in un atto d'amore
riscattando l'altrui disonor.

Inutile poi riportare gesti, parole e opere dei "fratelli" di cui si circonda la sora Meloni, le sue dichiarazioni su "dio, patria e famiglia", sui respingimenti in mare, ecc... abbiamo capito di che pasta è fatta e quali siano le sue origini e a cosa miri.

Quindi?

Quindi, partecipare alle sue manifestazioni significa "sdoganare" la sora Meloni e tutto ciò che rappresenta che, se non si vuole definire fascismo, è comunque qualcosa che gli somiglia e molto. Pertanto, chi pretenda di definirsi antifascista inizi ad esserlo anche smettendo di sdoganare chi, come la sora Meloni, con il fascismo non ha certo rotto i ponti.