Questa volta Moscovici ha rilasciato un'intervista alla radio francese Rtl. Riguardo all'Italia ha dichiarato: «Sto lavorando duramente, quasi giorno e notte (!), per fare in modo che l’Italia non venga sanzionata. Stiamo lavorando senza sosta per fare in modo che l’Italia realizzi le politiche che desidera rispettando le regole.»

La Commissione europea, nonostante si riunisca mercoledì, però non discuterà se avviare o meno nei confronti del nostro Paese la procedura d'infrazione per la legge di bilancio 2019 anche se, come riporta il Corriere, il presidente Jean-Claude Juncker si riserverà l’autorità di rimettere la questione in agenda all'ultimo minuto, per poi eventualmente congelarla se sarà necessario negoziare ancora per un giorno o due.

In pratica, nonostante le dichiarazioni di apertura, ancora non si è arrivati ad un accordo che soddisfi entrambe le parti. Come riportano molte fonti d'informazione, a ballare sarebbero ancora 3 miliardi di euro che dovrebbero andare ad incidere sul deficit strutturale.

Secondo Repubblica, poi, Bruxelles avrebbe bocciato gran parte dei tagli indicati da Tria, indicando come complicato, se non impossibile, il placet di Bruxelles, senza dimenticare che il nuovo quadro macroeconomico presentato dall'Italia, prevederebbe un Pil per il 2019 all'1%, rispetto all'1,5% annunciato dal nostro Governo nelle scorse settimane.

In questo quadro di incertezza, i lavori al Senato riprendono oggi in Commissione, mentre la votazione sulla legge di bilancio, a questo punto ricorrendo al voto di fiducia, sarebbe prevista per il fine settimana. Ancora nebbia sulla "consistenza" dei due provvedimenti cardine della manovra, revisione della legge Fornero e reddito di cittadinanza, di cui si attende da mesi di conoscerne l'effettiva applicazione in termini di platea e contenuti e nei confronti dei quali il Governo, si dice, abbia operato ulteriori tagli rispetto a quanto ipotizzato all'inizio, per venire incontro alle esigenze di bilancio di Bruxelles.