Come ha ricordato oggi, Alarm Phone, tra venerdì e domenica (24 - 26 gennaio) è stata contattata da 7 barche in pericolo nel Mediterraneo Centrale con a bordo più di 500 persone in fuga dalla guerra in Libia. Cinque di quelle barche sono state soccorse da navi delle Ong in zone SAR, due da Malta.
"Nelle ultime 72 ore - ha poi aggiunto Alarm Phone - centinaia di persone sono riuscite a fuggire dai centri di detenzione e tortura in Libia e, pur rischiando la vita in mare, sono riuscite a non essere nuovamente catturate dai carcerieri libici (pagati dai governi dell'Ue), potendo così raggiungere la salvezza in Europa".
La scorsa notte, la Ocean Viking ha dovuto effettuare una nuova missione di soccorso, la terza nel fine settimana per portare in salvo 184 migranti su due gommoni in difficoltà. 102 persone sono state salvate a 80 miglia nautiche dalla Libia e 82 nella zona di ricerca e soccorso maltese.
È così arrivato a 403 il numero di migranti e rifugiati a bordo della nave gestita da SOS Med e MSF, dopo che nel primo pomeriggio di oggi una donna che aveva subito gravi ustioni da contatto con il carburante è stata evacuata e trasportata a Malta in elicottero, insieme ai suoi 3 figli. Oltre a numerosi bambini, sulla Ocean Viking sono presenti anche 12 donne incinte.
L'altra nave, la Alan Kurdi della ong Sea Eye che ha a bordo 78 naufraghi, domenica aveva chiesto un porto sicuro alle autorità maltesi, porto che le è stato rifiutato, costringendola a far rotta verso l'Italia a cui ha fatto la stessa richiesta.
Anche la Ocean Viking è nella stessa identica condizione, non potendo ospitare a bordo altre persone.
Carlotta Sami, di Unhcr, ha ricordato che nel fine settimana circa 500 persone sono sopravvissute solo grazie all'intervento delle Ong che hanno lavorato senza sosta, a conferma che è evidente il vuoto spaventoso in termini di capacità di ricerca e salvataggio, mentre -tra l'altro - non si hanno ancora notizie di un'imbarcazione alla deriva.