Da oggi il Comune avvierà il nuovo trattamento di nebulizzazione per la sanificazione del territorio: le operazioni avverranno nelle ore notturne con l’ausilio di quattro mezzi. Tra le prescrizioni date ai cittadini quelle di non lasciare panni stesi all’esterno e verificare che i finestrini delle auto non siano rimasti abbassati.

La presenza di nebulizzato può danneggiare apparati elettronici: “L’ozono – sottolinea l’Assessore all’Ambiente Ciccio Italiano – è assolutamente ecologico e il Ministero della Salute lo ha riconosciuto già nel 1996 come presidio naturale per la sterilizzazione di ambienti”.

La decisione di procedere alla nebulizzazione è scaturita dopo le ultime ricerche, le quali hanno evidenziato che il Coronavirus sopravvive nell’aria fino a tre ore. Egli ha poi riferito che i trattamenti saranno effettuati anche in alcuni momenti della giornata nelle strade più ampie con mezzi più piccoli, quando si ha motivo di ritenere che non vi siano autovetture o cittadini in circolazione, perché magari usciti di casa per fare la spesa.

Per quanto concerne invece la sanificazione ordinaria di marciapiedi e arredo urbano, avviata all’inizio di marzo, essa procede regolarmente ed interessa anche aree, dove prevedibilmente potrebbe registrarsi, anche in questa fase di restrizioni, presenza di persone (Poste, supermercati, esercizi commerciali di vendita beni prima necessità).

“L’ozono è un gas naturale con proprietà uniche, ben 2000 volte più potente di qualsiasi disinfettante naturale, – prosegue Italiano – e neutralizza agenti patogeni tridimensionalmente, perché si diffonde invisibilmente nell’aria, ma, essendo più pesante, disinfetta le superfici e non lascia residui, perché dopo pochi minuti le sue molecole si scindono trasformandosi in ossigeno.

L’ozono disinfetta naturalmente e in modo efficace fino al 98,99% delle superfici e dell’aria. Ecco perché siamo convinti che una sanificazione, come quella che stiamo facendo, sarà molto utile, unitamente al rispetto rigoroso delle misure imposte dal Governo, per ridurre il più possibile, il rischio di contagio”. La prima Commissione consiliare, presieduta da Antonio Foti, ha esitato il regolamento per la concessione dei contributi in favore delle famiglie danneggiate in occasione dell’esondazione del torrente Mela del 2015.

Adesso spetterà al Consiglio comunale dare il via libera all’erogazione delle somme stanziate dalla Regione, una decisione unanime quella delle forze politiche, che evidentemente hanno compreso che la situazione si sta trascinando da troppo tempo. Le somme sono state stanziate nel 2016 (100 mila euro) e poi nel 2018 (altri 200 mila euro), un totale di 300 mila euro, che saranno erogati a parziale ristoro dei danni provocati dall’alluvione sia alle abitazioni, che alle attività commerciali.

Nella proposta di delibera, sulla quale l’Aula dovrà pronunciarsi definitivamente, si stabilisce che il contributo agli aventi diritto sarà liquidato in due soluzioni: la prima in ragione di un terzo dell’importo riconosciuto e la rimanente parte, quando avverrà l’effettivo trasferimento delle risorse alle casse comunali da parte della Regione.

Individuati nel provvedimento anche i beneficiari: saranno i proprietari di immobili danneggiati (budget da distribuire 150 mila euro) nonché di beni mobili registrati ed arredi (120 mila euro da ripartire) e titolari di attività produttive, escluso quelle agricole (30 mila euro la somma globale a disposizione per tale categoria che comprende anche i danni ai beni strumentali all’attività.  

Con successivo avviso pubblico si inviteranno i cittadini a presentare le istanze per ottenere i benefici ed entro 15 giorni – secondo quanto si legge nella proposta di delibera – le pratiche dovranno essere definite dagli uffici comunali del quinto settore. A quel punto entro 10 giorni si dovrà procedere alla liquidazione della somma assegnata.