"Sandro Ciotti, figlioccio di Trilussa, era un giornalista di buona cultura, politicamente distante da Enrico Ameri ma senza partito (e tuttavia laziale…), aveva studiato violino, aveva giocato a pallone da professionista nell’Anconitana e nel Forlì, passando poi al giornalismo nella 'Voce repubblicana' e al 'Giornale d’Italia' fino all’ingresso in Rai.

Si detestavano Enrico e Sandro ma quando viaggiavamo, in Italia o in giro per il mondo, giocavano a scopetta ore e ore, in hotel, nelle stazioni, in treno, negli aeroporti, continuando a darsi carte e a sacramentare anche ai controlli di polizia e poi sull’aereo usando come tavolo una valigetta. Ho vissuto quelle stagioni come in un sogno, spesso invitato in cabina Rai a commentare con loro la partita, cominciando d’allora i miei tanti anni di collaboratore di RairadioSport."


In questo editoriale di Italo Cucci il ricordo di Sandro Ciotti, indimenticabile radiocronista di 'Tutto il calcio minuto per minuto' e voce più conosciuta dagli italiani. Con quel suo inconfondibile tono roco - dovuto, pare, ai postumi di una diretta di ben 14 ore sotto una pioggia battente in occasione delle Olimpiadi messicane del '68 - ha scandito le domeniche pomeriggio di intere generazioni di appassionati incollati alle radioline.

Garbato, colto, finemente ironico, Sandro Ciotti è stato un gigante del giornalismo sportivo abbracciando anche altri settori quali la musica, la TV e il cinema.
Il 04 novembre del 1928 nasceva a Roma l'indimenticato Sandro Ciotti.