Accade a Reggio Emilia, dove nella serata di domenica 20 maggio si è svolta una veglia di preghiera anti-omofobia con la comunità Lgbt locale nella parrocchia di Regina Pacis, una cerimonia voluta dal prete progressista Paolo Cugini e presieduta dal Vescovo Massimo Camisasca, che nei giorni scorsi ha dichiarato per vie ufficiali la volontà di officiare la messa.
Una netta presa di posizione della Diocesi al fianco degli omosex che ha sconvolto i cosiddetti tradizionalisti, un nutrito gruppo di fedeli si è riunito in concomitanza con la veglia gay sotto alle finestre del Monsignore per manifestare la propria contrarietà ad aperture che – secondo il Comitato religioso – sarebbero deleterie per il futuro della Diocesi locale.
Don Cugini, infatti, sarebbe vicino a Progetto Gionata, portale online che coniuga fede e omosessualità. “Ci sentiamo abbandonati dal nostro Pastore – spiega il portavoce del Comitato cattolico Cristiano Lugli – Siamo amareggiati dalla scelta di Camisasca di presiedere una veglia blasfema, poiché nella locandina è presente un crocifisso con il colore arcobaleno, il quale rappresenta le lobby Lgbt.
Siamo al limite del sacrilegio. Abbiamo inviato all’Eminenza tanti messaggi per convincerlo ad annullare la preghiera "omosessualista", ma nulla da fare.