Il 19 gennaio anche il secondo atto della commedia tragicomica della politica a Palazzo Madama è andato in scena, dopo che il giorno 18 a Montecitorio, si era consumato il primo.
Ancora una volta, la politica italiana ha dato spettacolo di se mettendo in scena una commedia che certo non ci qualifica positivamente al resto del mondo.
Ma purtroppo, dobbiamo ammetterlo con amarezza, noi cittadini ci siamo abituati a questo tipo di “scappate”.
Noi, che degli intrighi di palazzo, non siamo minimamente al corrente, ci è difficile capire le trame (politiche ma abbastanza fumose) nelle quali sono impegnati per la loro riuscita quelli a cui abbiamo dato l’incarico pro tempore di rappresentarci.
E, anche se, sotto sotto, lo neghiamo a noi stessi, ci domandiamo che cosa è questo casino a cui siamo stati testimoni nei giorni 18 e 19 gennaio scorso?
Valeva veramente la pena che il senatore Matteo Renzi mettesse in piedi tutta questa tragedia greca?
Ma come è possibile un soggetto che, rappresenta una minuscola parte del Paese, abbia avuto la capacità di mettere delle puntine da disegno sotto i piedi della politica italiana, per farli “saltellare” per due giorni interi? Sicuramente sotto c'è un altro zampino molto più rampante!
Un altro fatto salta subito agli occhi: Matteo Renzi è la seconda volta che cade sulla buccia di banana da lui stesso gettata a terra (ricordate il referendum del 2016?): memoria corta o troppa fiducia in se stesso? Speriamo che la terza, come dice il proverbio, non sia quella che veramente ce lo defila dalla scena politica! Vedete voi!
Ma se era, come tanti cittadini suppongono, solo una questione di potere personale, non potevano trattare la cosa nel loro sancta sanctorum giustificandola, agli occhi del Paese, con una scusa qualsiasi: attribuendola sempre per il bene dei cittadini? Non scandalizzatevi perché questi atteggiamenti sono il pane quotidiano del palazzo!
In definitiva, la “materia oscura” che si è sviluppata in questo frangente, è stata molta ed importante per determinarne, ancora più profondo, il burrone che si frappone da tempo tra chi fa una politica del genere a chi, come la società italiana, la subisce.
Poi, dulcis in fundo, tanto per mettere un poco di caviale sopra la tortina di burro, c’è un’altra cosa che disturba a chi ha nel cuore la vera democrazia; è la capacità innata di certi leader politici che con troppa facilità, sono capaci, quando sono disturbati per il raggiungimento dei propri obbiettivi, di offendere la morale di chi gli intralcia il cammino.
Da come si comportano, dal tono che assumono quando fanno i loro interventi nei massimi palazzi del potere, sembrano tanti piccoli Benito usciti fuori dalla matita di qualche vignettista.
Bene! Alla via così!
Giampiero Tamburi (Perugia: Social City)