Esteri

Merkel e Macron si accordano per un Recovery Fund da 500 miliardi ma per Conte non sono sufficienti

Conferenza stampa congiunta, lunedì pomeriggio, di Angela Merkel e Emmanuel Macron, in cui i leader di Germania e Francia hanno comunicato di aver raggiunto, tra loro, un'intesa per proporre un "recovery fund" europeo del valore di 500 miliardi di euro inteso ad aiutare i paesi dell'Unione che maggiormente abbiano risentito della crisi dovuta all'emergenza coronavirus.

L'emissione del recovery fund è da considerare in aggiunta al pacchetto di prestiti già stanziati dal Consiglio europeo del valore di 540 miliardi di euro, che entrerà in vigore dal 1 giugno. 

La proposta odierna, ovviamente, dovrà passare al vaglio di tutti i 27 Stati membri.

Macron ha affermato che questo aiuto sarebbe costituito da "sovvenzioni", non da prestiti. E l'onorevole Merkel ha affermato che il costo potrebbe essere ripartito tra i budget futuri di tutti i Paesi dell'Ue.

Nell'occasione, entrambi i leader si sono rammaricati del fatto che i confinamenti dei vari Paesi europei, compresa la chiusura delle frontiere, non siano stati coordinati unitariamente.

«La proposta franco-tedesca (500 miliardi a fondo perduto) è un primo passo importante nella direzione auspicata dall'Italia. Ma per superare la crisi e aiutare imprese e famiglie serve ampliare il Recovery Fund. Fiduciosi in una proposta ambiziosa da parte della Commissione Ue»,

così il premier Conte ha commentato su Twitter l'iniziativa franco-tedesca.


Questo, invece, il commento della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen (fonte Ansa): 

«Accolgo con favore la proposta costruttiva fatta da Francia e Germania. Riconosce la portata e le dimensioni della sfida economica che l'Europa deve affrontare e giustamente pone l'accento sulla necessità di lavorare su una soluzione con il bilancio europeo al centro. Ciò va nella direzione della proposta su cui sta lavorando la Commissione, che terrà conto anche delle opinioni di tutti gli Stati membri e del Parlamento europeo». 

Autore Egidio Marinozzi
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