A Veglia. A teatro con il baratto
Manciano in Maremma. Dal 15 al 18 settembre, ritorna il Festival a veglia a teatro con il baratto, ideato e diretto dall'attrice e scrittrice Elena Guerrini. Accadimenti artistici a baratto, in un mix tra teatro, musica e presentazioni di libri.
A teatro ai tempi della crisi, quando a vedere gli spettacoli si entra con olio, vino e prodotti della terra. Un Festival dove l'arte nutre il territorio e il territorio nutre l'arte ,in un appuntamento di sharing economy che da dieci anni abita a Manciano in Maremma.
Ci si porta la sedia da casa, si entra a baratto con un prodotto della terra (che equivale ad un biglietto).
Una formula vincente, che nel corso degli anni ha affascinato artisti come Marco Paolini, Ginevra Di Marco, Moni Ovadia i Mau Mau, e tanti altri che sono rimasti colpiti da questa originale esperienza unica al mondo.
Si respira il sapore delle antiche veglie contadine, alle quali la Guerrini si è ispirata fin dalla creazione del suo spettacolo storico Orti Insorti, dove andando nei poderi e ricevendo in cambio olio vino e formaggio, non ha fatto la spesa per un anno. E da Manciano, si torna sempre a mani piene: Paolini tornò in Veneto con oltre trecento litri di vino e olio.
Quando un paese si fa teatro, aumentano gli incassi per tutti i commercianti, per gli alberghi e i ristoranti, durante un periodo di bassa stagione. Unitamente a questo Manciano sostiene il progetto della Guerrini, regalando al Festival alcune stanze per le ospitalità degli artisti e gratuità per i buoni pasto. Quale testimonial migliore per un paese, se non un attore, un musicista ospitato e coccolato in agriturismo, che ne diventa ambasciatore?
Per l'edizione numero dieci, un tema di estrema attualità: #accoglienza e #gratitudine.
«Il tema nasce contemporaneo alle polemiche legate a quello sui migranti a Capalbio, l'Atene della Toscana - racconta la Guerrini - stavamo chiudendo il programma di a Veglia 2016, con le aperture pre festival, dove di emigrazione e migranti si è parlato con Francesca Gallo, fisarmonicista e assessore del comune di Preganziol, dove la mia mamma venne accolta come profuga dall'Istria. La stessa settimana esplode il caso Capalbio. Ed ecco allora l'urgenza e la necessità di questo Festival. Siamo andati avanti ed è nato come risposta al clima che si respira ormai da tempo nel paese. Il teatro, e l'arte in generale, sono intrattenimento, ma sono sempre gesti politici, e strumenti di riflessione». Conclude la Guerrini.
Si comincia il 15 settembre con il Centro Teatrale Mamimò, che presenta in esclusiva regionale Scusate se non siamo morti in mare, un testo attualissimo e finalista al premio Ustica 2015.
Il 16 settembre invece in scena sarà la Guerrini, che presenta il nuovo studio dal titolo Le vie delle donne
Giornata densa quella del 17 settembre, dove arrivano ai poderi di Montemerano i Tetes de Bois, il popolare gruppo folk da anni impegnato in attività di sostegno ai migranti. Oltre al concerto ci saranno due presentazioni di libri ( in collaborazione con la Biblioteca di Manciano), novità per la decima edizione del Festival: Mamma quante storie! Favole in ambulatorio, in treno, e in piazza. Precede la seconda presentazione libro, una passeggiata musicale dalla scuola dei poderi alla locanda Franchino Garage, insieme al musicista Emo Rossi. La seconda presentazione sarà del libro di Timisoara Pinto Lavorare con lentezza, dove viene raccontata la figura di Enzo Dal Re originalissimo cantastorie.
A mezzanotte proiezione del video di Agostino Ferrente Alfonsina e la bici videoclip dove viene diretta Margherita Hack nel ruolo di Alfonsina Strada, la prima e unica donna partecipante al Giro di Italia nel 1924.
Nella stessa sera è attesa la presenza di Vauro Senesi.
A veglia si conclude il 18 settembre con la giornalista/attrice Livia Grossi, che dopo aver seguito lo scorso anno il Festival presenta due reading: Ricchi di cosa poveri di cosa ( sul Burkina Faso) e Rifugiata politica, testo tratto dal reportage pubblicato per il Corriere della Sera Nonostante voi storie di donne coraggio. A seguire Vittorio Piccini racconta la sua importante esperienza di vita e progetti con il Burkina presentando Il villaggio che adottò un uomo.
Completano il programma il mercatino del baratto dalle 16 alle 21 presso la consulta per il sociale del Comune di Manciano, a cui seguirà una cena condivisa.
Festival sostenuto in ospitalità e ristorazione da numerosi esercizi del territorio, che hanno aderito all'iniziativa una poesia per un caffè dove chi vuole può barattare un caffè in cambio di una poesia.
Le poesie verranno poi appese nei luoghi del Festival, facendo da cornice a questo evento unico al mondo.
Anche per il decimo anno del Festival, tutta l'immagine è donata da Chiara Rapaccini, illustratrice di fama nazionale e compagna di vita del maestro Mario Monicelli.
Info e contatti
spettacolielenaguerrini@gmail.com
339.8512693