Ci sono problemi con la giustizia? Si, ma non quelli di cui abbiamo già parlato. Le cose si fanno ancora più serie, e il gioco sempre più duro. Nordio sembra perfetto per questo governo d’intenti medievali, amplificatori come non mai della tutela del potere, dei colletti bianchi e della ricchezza dei pochissimi.
Addio all’abuso d’ufficio? I sindaci gongolano perché finalmente potranno firmare quello che gli pare senza doversi preoccupare troppo delle conseguenze. Come se oggi se ne preoccupassero. Ma loro dicono che “finalmente” potranno governare con più serenità (immagino…), e non bisogna fare i malpensanti temendo che lor signori approveranno qualunque nefandezza senza più frizioni, liberi di acquistare (letteralmente) la propria base elettorale. Il bene comune? Se c’è tempo… come sempre. Ma con più convinzione e libertà di sfasciare tutto il poco che si era costretti a far funzionare.
Si può validamente e logicamente pensare che l’abrogazione dell’art. 323 c.p. inerente il reato di abuso d’ufficio porti a qualcosa di buono? No, non si può! E’ letteralmente impossibile in un paese dove già regna una corruzione senza pari: nella politica, nella giustizia, ovunque e smisuratamente nella burocrazia. Si dovrebbe remare in senso esattamente opposto, inasprendo tali condotte e rendendone certa la punizione, già oggi all’acqua di rose e immersa in una realtà valoriale che esclude ancora l’onestà, l’etica e ha urgente bisogno di rieducarsi.
Come si fa a non considerare tale realtà, se non per l’esclusivo fine di favorire il malaffare presso le coorti del potere? Perfino nella più miserrima autorità: a partire dal vigile urbano che si vendica con multe ingiuste all’amata che non lo corrisponde; al tecnico del comune che ritarda la pratica creando qualunque danno a chi gli sta semplicemente antipatico. Quanti esempi potremmo fare nell’italietta tipica avvinghiata in ogni tipo di abuso di potere, che sarà così insensatamente sdoganato. Ringrazieranno anche diverse migliaia di già condannati e indagati, visto che la cancellazione del reato innesca l’automatismo della retroattività. Tutti nuovamente puliti e liberi di tornare a far danni anche peggiori.
Come si fa a non pensare che tutto questo non inneschi il far west, puntando pesantemente le dita negli occhi di chi potrebbe non vedere altra via d’uscita, se non farsi giustizia da soli. Se me lo sto immaginando, va benissimo. Ma qualcuno allora si faccia spiegare bene da Nordio e compagnia come potrà difendersi il cittadino da quelle condotte, se non potrà più invocare nemmeno l’abuso d’ufficio. Come?!
Abbiamo anche diversi paradossi. Reati meno gravi come l’omissione di atti d’ufficio rimangono in piedi, ma al pubblico ufficiale conviene a tal punto compiere il reato più grave e casomai cancellato (l’abuso) piuttosto che una blanda omissione; un po’ come punire l’assassino solo se la vittima sopravvive, lasciandolo impunito se invece muore! Poi c’è la questione europea, che dopo il “qatargate” sta discutendo una direttiva vincolante per gli stati membri proprio per obbligarli a punire il reato di abuso d’ ufficio, che invece l’Italia tenterebbe di abolire. Fermiamoci pure qui.
Ma in tema di abolizioni non è tutto!
Qulache mese fa si parlò di abolire anche il reato di tortura (art. 613 bis c.p.), e a quanto pare sarebbe già partita la discussione in Senato per compiere anche quest’altro scempio in favore delle “serpi in seno”, per dare una giusta definizione al protezionismo acritico verso qualunque forma di “pubblico ufficiale”. In questo caso la piccola forma marcia di forze dell’ordine (e magari la più larga che la copre), che negli ultimi tempi presenta una casistica sempre più spesso alla ribalta per metodi barbari e inaccettabili. Anche qui la domanda sorge spontanea: che garanzia avranno i casi come Cucchi o quelli della trans inutilmente picchiata dai vigili urbani di Milano? Si dovranno fare giustizia da soli? Perché alla fine si può abolire qualunque reato si vuole, ma questo non significa che il cittadino accetti di subire condotte offensive senza reagire. Crederlo è pura follia.
Dulcis in fundo, si prova infine a vietare l’uso delle intercettazioni e trojan cellulari per indagare e processare chi compie reati contro la pubblica amministrazione. Un altro via libera a tangenti e corruzioni in un paese notoriamente ligio. O già tra i più corrotti?
Chi ha votato questo governo non dimentichi quanto sta accadendo, perché anche se alla fine non si dovessero concretizzare le assurde (più che) ipotesi in itinere, il solo fatto di averle pensate, promosse, difese, e cercate di condurre in porto, è una pesantissima e indelebile macchia. Ma è anche possibile che l’elettorato di questo esecutivo medievale - sotto ogni aspetto - plauda a tutte queste bravate. Ne tengano allora conto tutti coloro - la maggioranza assoluta del paese! - che a vario titolo e per varie ragioni hanno permesso che tale esecutivo si compisse. Non basta dichiararsi in disaccordo, ed è sempre necessario l’esame di coscienza per chi è voluto rimanerne fuori o ha preferito farsi la guerra pur essendo dalla stessa parte.
Questo è solo quanto di eclatante sul versante giustizia, nel mare magnum di assurde discussioni e provvedimenti legislativi del meraviglioso esecutivo che sta guidando il paese.