Le dichiarazioni di aprile 2023 del capo economista della Banca d'Inghilterra, Huw Pill, hanno suscitato reazioni contrastanti nel mondo politico e sindacale.
Da una parte, Pill ha riconosciuto che l'economia britannica sta mostrando segni di ripresa dopo la crisi pandemica e il Brexit, grazie anche al forte calo della disoccupazione e alla possibilità di un aumento dei consumi.
Dall'altra, ha invitato i lavoratori a rinunciare alle richieste di adeguamento salariale per contrastare il caro vita e l'inflazione record , sostenendo che queste potrebbero aggravare la situazione e rendere necessari ulteriori rialzi dei tassi di interesse da parte della Banca d'Inghilterra.
Pill ha anche ammesso che la crescita dei salari sembra rallentare e che gli ultimi dati sull'economia sono "un po' deludenti", anche se migliori delle previsioni della BoE alla fine del 2022.
Le parole di Pill hanno scatenato le critiche dei sindacati, che accusano la Banca d'Inghilterra di voler scaricare sui lavoratori il costo della crisi e di ignorare le difficoltà delle famiglie a fronteggiare l'aumento dei prezzi dell'energia, del cibo e dei trasporti.
Anche il governo Tory ha espresso il suo disappunto per le dichiarazioni di Pill, ritenute inopportune e interferenti con le scelte politiche del paese.
Alcuni osservatori ritengono che Pill stia cercando di preparare il terreno per un nuovo innalzamento dei tassi di interesse nel prossimo incontro della BoE, previsto per il 4 maggio 2023.