Elizabeth Warren, candidata alle presidenziali americane, distruggerà Amazon e Google?
Venticinque anni fa, Facebook, Google e Amazon non esistevano. Ora sono tra le aziende più "ricche" e conosciute al mondo.
È una bella storia, che però include anche i motivi per cui il governo deve disgregare i monopoli e promuovere mercati competitivi.
Negli anni 90, Microsoft - il colosso della tecnologia di quel periodo - stava cercando di imporre il suo dominio nei sistemi operativi per computer nella nuova area della navigazione web.
Il governo federale ha fatto causa a Microsoft per violazione delle leggi anti-monopolio e alla fine ha raggiunto un accordo.
L'amministrazione Warren, nel caso la senatrice democratica venisse eletta come nuovo presidente degli Stati Uniti, potrebbe apportare grandi cambiamenti strutturali al settore tecnologico per favorire una maggiore concorrenza, diminuendo la sfera delle attività di Amazon, Facebook e Google, così come la conosciamo adesso.
La Warren, democratica su posizioni radicali al pari di Sanders, tra i punti della sua campagna ha previsto un giro di vite sulle grandi multinazionali americane, promuovendo un programma che diminuisca le esenzioni fiscali finora loro concesse e limiti il loro raggio d'azione per dare spazio e possibilità ad aziende concorrenti.
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