Lunedì pomeriggio il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, si è recato in Arabia Saudita, prima tappa di un tour che lo porterà a visitare diversi altri paesi della regione per discutere del conflitto in atto e valutare gli sforzi da compiere per fermare quelli che ha definito "i crimini del regime sionista in Libano e a Gaza". 

Una notizia che di per sé avrebbe poco conto, ma che assume invece una certa importanza perché smentisce la propaganda israeliana e occidentale che descrive un Iran isolato nel mondo arabo, quando al contrario non c'è mai stata vicinanza più di adesso tra il mondo arabo sunnita e l'Iran sciita.

Parlando ai giornalisti prima della partenza, Araghchi ha dichiarato che i paesi islamici adesso si stanno muovendo unitariamente e che la politica dell'Iran è quella di sostenere la resistenza.

Riferendosi alla tensione tra Iran e Israele a seguito della risposta di Teheran agli assassinii di Ismael Haniyeh, presidente dell'Ufficio politico di Hamas, di Sayyed Hassan Nasrallah, segretario generale di Hezbollah in Libano, e di Abbas Nilforoushan, consigliere militare iraniano a Beirut, ha ribadito che l'Iran non sta cercando di aumentare la tensione e non ha paura di una guerra, aggiungendo che è pronto a qualsiasi scenario:

"La nostra politica è quella di porre fine ai combattimenti e raggiungere un cessate il fuoco accettabile", ha affermato Araghchi.

Il ministro degli Esteri iraniano ha poi ricordato che la prima riunione congiunta dei ministri degli Esteri dei paesi del Consiglio di cooperazione del Golfo si è tenuta ufficiosamente in Qatar e che i rapporti dell'Iran con gli stati arabi del Golfo Persico hanno conosciuto alti e bassi, il che è del tutto naturale, ma l'Iran ha la volontà di cambiare la situazione in una cooperazione regionale.


Sempre in tema di dichiarazioni, da segnalare anche quella odierna del premier israeliano Netanyahu che, viste le difficoltà in Libano, adesso si appella agli abitanti di quella nazione (e all'esercito libanese) perché inizino una guerra civile:

"... Ora voi, popolo libanese, vi trovate a un bivio significativo. È una vostra scelta. Ora potete riprendervi il vostro paese. Potete riportarlo su un percorso di pace e prosperità.Se non lo farete, Hezbollah continuerà a cercare di combattere Israele da aree densamente popolate a vostre spese. Non gli importa se il Libano viene trascinato in una guerra più ampia. Cristiani, drusi, musulmani, sunniti e sciiti, tutti voi state soffrendo a causa della futile guerra di Hezbollah contro Israele.Oggi pongo a ogni madre e a ogni padre in Libano una semplice domanda: ne vale la pena? Perché non deve essere per forza così.So che volete un futuro migliore per i vostri figli. Quindi oggi mi rivolgo a tutti voi. C'è un modo migliore. Un modo migliore per i vostri figli, per le vostre città, per i vostri villaggi, per il vostro Paese. Meritate di riportare il Libano ai suoi giorni di tranquillità; meritate un Libano diverso.Un Paese - Una Bandiera - Un Popolo.Non lasciate che questi terroristi distruggano il vostro futuro più di quanto abbiano già fatto. Alzatevi e riprendetevi il vostro Paese. Avete un'opportunità che non esisteva da decenni. Un'opportunità per prendervi cura del futuro dei vostri figli e nipoti.Avete l'opportunità di salvare il Libano prima che cada nell'abisso di una lunga guerra che porterà distruzione e sofferenza come vediamo a Gaza. Non deve essere per forza così.Ognuno di voi può fare un passo per il proprio futuro. Anche un piccolo passo. Potete fare la differenza.Io dico a voi, popolo del Libano: liberate il vostro paese da Hezbollah affinché questa guerra possa finire.Liberate il vostro paese da Hezbollah affinché il vostro paese possa prosperare di nuovo, affinché le generazioni future di bambini libanesi e israeliani non conoscano né guerra né spargimento di sangue, ma possano finalmente vivere insieme in pace".

Dopo aver detto agli iraniani che presto libererà l'Iran dagli ayatollah, adesso Netanyahu dice ai libanesi di avviare una sanguinosa guerra civile per combattere Hamas (che oltre ad una forza militare è anche un partito sostenuto da una percentuale per nulla minoritaria nel Paese), in modo tale da consentirgli di vincere una guerra che lui ha iniziato e che, evidentemente, si è reso conto di non essere in grado di vincere. Se non saranno loro ad eliminare Hamas, allora lui, poverino, sarà costretto suo malgrado a radere al suolo anche il Paese dei cedri.

Nel frattempo, però, Netanyahu continua ad ordinare al suo esercito di bombardare il Libano!

Parole di tale stupida arroganza sono spiegabili unicamente con il fatto che un delinquente come Netanyahu, a capo di uno Stato canaglia come Israele, ha finora potuto godere di una impunità illimitata da parte dell'occidente, tale da fargli credere che chi lo popola sia solo una massa di cretini cui sia possibile dare a bere qualunque stupidaggine, purché espressa da un rappresentante dello Stato ebraico.

C'è un limite anche alla propaganda, ma quando uno è disperato come Netanyahu evidentemente non se ne rende conto.