«Si chiude oggi la campagna elettorale per i ballottaggi delle amministrative in molte città. È stato un periodo indegno, nel quale la sinistra ha dato il peggio di sé. Avevano (e hanno) paura di perdere, così hanno giocato tutte le carte più ciniche che avevano. Ora la campagna elettorale si chiude e inizia il momento della riflessione prima del voto. Ed è quello che vi chiediamo di fare: riflettete su tutto quello che è successo, e fate la vostra scelta».

La sora Meloni - sua la dichiarazione sopra riportata - invita gli italiani che sono chiamati a votare ai ballottaggi delle amministrative a riflettete su tutto quello che è successo nelle ultime due settimane e a scegliere di conseguenza.

In base a ciò che suggerisce la parlamentare della Garbatella, in preda ad una crisi di vittimismo, è che la perfida sinistra (di cui in Italia, salvo pochi partiti minoritari, si è persa traccia ormai da decenni) avrebbe architettato un complotto, addirittura tramite una strategia della tensione, per far credere che i due principali partiti dell'estremismo di destra presenti in Parlamento - Lega e Forza Italia - siano direttamente o indirettamente legati al fascismo e, per tale motivo, anche i loro candidati che gioco forza non dovrebbero essere votati nei ballottaggi, come già non lo sono stati al primo turno!

Ma la sora Meloni si rende conto di ciò che dice? Sembrerebbe di no e, per di più, è convinta che neppure gli italiani siano in grado di vedere la realtà dei fatti.

La presidente di Fratelli d'Italia, al pari del suo alleato segretario della Lega (Matteo Salvini), parla di complottismo in relazione all'inchiesta di Fanpage mandata in onda da La7 e di strategia della tensione per l'attacco alla Cgil organizzato da Forza Nuova, perché farebbero pensare ad un coinvolgimento - anche indiretto - del suo partito con persone legate al fascismo.

Ma se non è così, benedetta donna, perché mai dichiari tutto il contrario di ciò che dovresti?

E che cosa avrebbe dovuto dire la sora Meloni per dimostrare - come lei sostiene - di non avere interesse ad essere associata in qualsiasi maniera al fascismo? 

Avrebbe dovuto ringraziare Fanpage e La7 per averle fatto scoprire fatti di cui lei non era conoscenza, in base ai quali - dopo le opportune verifiche - il suo partito avrebbe preso provvedimenti nei confronti delle persone coinvolte. Questa sarebbe stata la reazione normale di qualunque politico che non vuole essere associato al fascismo. Se lei non è fascista, perché si è schierata contro chi ha fatto l'inchiesta?

Inoltre, se lei non ha nulla a che vedere con Forza Nuova, e senz'altro sarà così, perché mai prendersela con la Lamorgese che, secondo la sora Meloni, avrebbe permesso a Castellino e compagni, anzi camerati, di assaltare la sede della Cgil in modo tale da creare una "strategia della tensione" per mettere in cattiva luce lei e il suo partito, Fratelli d'Italia. Ma perché sostenere un'ipotesi che finisce per essere auto-accusatoria, quando avrebbe potuto dare solidarietà alla Cgil e aderire alla manifestazione antifascista di questo sabato?

E invece niente! Eppure, per dissociarsi una volta per tutte da quello che la sora Meloni chiama nostalgismo, basterebbe poco, pochissimo. Ma quel poco, pochissimo, per lei sembra un muro invalicabile...