Cancro della mammella: un nuovo farmaco sperimentale realizzato con il supporto dell'Airc inibisce le metastasi in topi geneticamente modificati
La prevenzione e il trattamento del carcinoma mammario metastatico rappresentano un'esigenza clinica insoddisfatta. Il derivato dell'acido retinoico fenretinide (FeR) è stato precedentemente valutato in studi clinici di fase I-III ma, nonostante la sua eccellente tollerabilità e attività antitumorale nei modelli preclinici, ha mostrato un'efficacia terapeutica limitata a causa della scarsa biodisponibilità. È stata recentemente generata una nuova formulazione micellare di FeR, Bionanofenretinide (Bio-nFeR) che mostra una maggiore biodisponibilità, bassa tossicità e una forte efficacia antitumorale su xenotrapianti di cancro polmonare umano, cancro del colon-retto e melanoma.
In uno studio condotto da Maria Laura De Angelis, Federica Francescangeli, Eleonora Arico', Paola Veracchi, Massimo Zucchetti, Cristina Matteo, Elena Petricci, Emanuela Pilozzi, Isabella Orienti, Alessandra Boè, Adriana Eramo, Rachele Rossi, Tiberio Corati, Daniele Macchia, Anna Maria Pacca, Ann Zeuner e Marta Baiocchi, è stato testato l'effetto di Bio-nFeR su un modello preclinico di carcinoma mammario metastatico.
Metodi
Nello studio sono state uitilizzate linee cellulari di carcinoma mammario per analisi in vitro di vitalità cellulare, ciclo cellulare e capacità migratoria. Per studi in vivo, sono stati utlizzati topi transgenici HER2/neu (neuT) come modello di carcinoma mammario spontaneamente metastatico. I topi sono stati trattati per via orale con Bio-nFeR e al sacrificio i tumori mammari primari e metastatici sono stati analizzati mediante istologia e immunoistochimica. I percorsi molecolari attivati nei tumori primari sono stati analizzati mediante immunoblotting. Il contenuto di cellule staminali è stato valutato mediante citometria a flusso, immunoblotting e saggi funzionali come la formazione di colonie ex vivo e il secondo saggio di trapianto in topi immunocompromessi.
Risultati
Bio-nFeR ha inibito la proliferazione e la migrazione delle cellule neuT del carcinoma mammario in vitro e ha mostrato un'efficacia significativa contro la sua insorgenza nei topi neuT. È importante sottolineare che Bio-nFeR ha mostrato la massima efficacia contro la progressione metastatica, contrastando sia l'inizio che l'espansione delle metastasi. Il meccanismo principale dell'azione di Bio-nFeR consiste nel promuovere la dormienza del tumore attraverso un'induzione combinata di segnali antiproliferativi e l'inibizione del pathway mTOR.
Conclusione
L'elevata efficacia di Bio-nFeR nel modello neuT di carcinogenesi mammaria, unita alla sua bassa tossicità, indica questa formulazione come un potenziale candidato per il trattamento del carcinoma mammario metastatico e per la terapia adiuvante dei pazienti con carcinoma mammario ad alto rischio di sviluppare metastasi.
Lo studio, realizzato grazie ai finanziamenti della Fondazione Airc per la Ricerca sul Cancro, è stato pubblicato sulla rivista Journal of Experimental & Clinical cancer Research. Airc, grazie alle donazioni e al lavoro dei volontari, nel 2024 ha sostenuto con oltre 14 milioni di euro la ricerca sul tumore al seno attraverso il finanziamento di borse di studio e progetti.