Nella sera del Venerdì Santo Papa Francesco sta presiedendo la Via Crucis al Colosseo in Roma. In questo anno in cui la pandemia non ancora terminata si aggiunge alla guerra in Europa e alle guerre “di bassa intensità” nel mondo, la Croce al Colosseo è stata affidata alle famiglie, alle persone che soffrono di più nelle tragedie della storia.

Nel pomeriggio è giunta anche la notizia triste che, di ritorno da Borodianka, a nord di Kiev, il Cardinale elemosiniere Konrad Krajewski si è fermato a pregare di fronte alle fosse e ai corpi ritrovati, come in una Via Crucis, ed ha affidato il suo dolore al seguente messaggio:

"Ecco, con il nunzio stiamo tornando adesso a Kiev, da questi posti difficili per ogni persona del mondo, dove abbiamo trovato ancora tanti morti e una tomba di almeno 80 persone, sepolte senza nome e senza cognome.

E mancano le lacrime, mancano le parole. (Mica) Menomale che c’è la fede, e che siamo nella Settimana Santa, Venerdì Santo, quando ci possiamo unire con la persona di Gesù e salire con Lui sulla Croce, perché dopo Venerdì Santo … lo so, lo so: ci sarà la Domenica di Resurrezione.

E forse Lui ci spiegherà tutto con il Suo amore e cambierà tutto anche dentro di noi, questa amarezza e questa sofferenza che portiamo da alcuni giorni, ma particolarmente dalla giornata di oggi."