La riscoperta continua del “per-dono” e di conseguenza del profondo amore misericordioso di Dio è fondamentale per ogni persona che desidera “incontrare il Cristo”. L’incontro con Cristo dovrebbe instaurare una relazione e un rapporto stabile. San Tommaso nel testo della Summa dice: «Per creazione attiva s’intende l’azione di Dio che è (…) la sua essenza, con in più una relazione verso la creatura (relatio ad creaturam)»[1].  Sopoćko, interpretando questa frase, associa l’idea del rapporto tra Dio misericordioso e la creatura al contrassegno di una profonda asimmetria. Per questo motivo, il Nostro ha cercato di dimostrare nella sua teologia che Gesù Cristo già ha rivelato agli uomini il Padre misericordioso, donando lo Spirito dell’Amore, ha restaurato una “relazione stabile”, ha fatto conoscere il mistero della vita divina come la sorgente ed il modello di tutta la realtà, soprattutto quella della misericordia. Perciò, se si vuole parlare di Dio misericordioso, si dovrebbe parlare delle Persone divine che “vivono la misericordia nei confronti delle creature”, cioè la misericordia del Padre, la misericordia del Figlio, la misericordia dello Spirito Santo[2]. In realtà, la misericordia, essendo una caratteristica della relazione (l’amore, invece è l’essenza di Dio), non può sussistere con “un solo” individuo. Se una delle Persone fosse da sola, non sarebbe potuta essere misericordiosa, perché la misericordia richiede una relazione; affinché una persona possa provare amore, deve rivolgersi ad un’altra fuori di sé. Per poter esercitare la misericordia, devono essere almeno in due, in questo caso  Dio e la creatura. Dio, in sé, anche senza la storia del mondo, anche senza la creazione, è sempre misericordia[3].

Indubbiamente Gesù rivela il Dio trinitario che può essere conosciuto nella sua missione messianica. Resta, però, la questione del rapporto della cristologia con la rivelazione del Dio trino. Sopoćko risponde anche all’interrogativo dicendo: 

«Bisogna evitare l’attributo “pancristore”, cioè non confondere il posto di Cristo con il posto di Dio Padre. Cristo non è separato dal Padre, Egli sta sempre nella prospettiva del progetto di Dio. Il progetto di Dio è cristocentrico e nello stesso tempo teocentrico, perché è stato preparato da Dio da sempre e conduce alla scoperta della piena gloria di Dio»[4].

 Esattamente, il progetto divino è sempre cristocentrico, ma nello stesso tempo teocentrico. La Chiesa antica già precisava che la natura in Dio non è moltiplicata con le Persone; essa resta unica, così che il credente può proclamare col simbolo Quicumque (Il Simbolo Atanasiano): “Non tre dèi ma un unico Dio”. Infatti, diremo: “tre Persone distinte e un solo Dio”. Questa verità è il mistero grande e profondo[5]. Qui potrebbe sorgere una domanda; ma come è possibile? Comprendiamo che in questo dogma non possono esserci contraddizioni. Tanto è vero che la trinità è delle Persone. L’unità, invece è della Natura divina. La difficoltà, però, potrebbe restare nell’interrogativo se le tre Persone possono distinguersi realmente?

La risposta si può trovare nell’opera di Sopoćko: Possiamo conoscere Dio nella Sua misericordia (1949). Infatti, il Nostro dice che il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo si distinguono fra loro unicamente per le relazioni che hanno l’Una Persona divina con l’Altra Persona divina. Precisamente per “la relazione del Padre con il Figlio”, del “Figlio con il Padre”; del “Padre e del Figlio con lo Spirito”, dello “Spirito con il Padre e il Figlio”. In questo grande mistero di Dio, Sopoćko costata che il Padre è “pura e alta” Paternità, il Figlio è “pura e ugualmente alta” Figliolanza, lo Spirito Santo, invece, è “puro e alto legame di Amore” del Padre e del Figlio. Per questo, diremo che le distinzioni personali non separano e non dividono la medesima e unica Natura divina del Padre, del Figlio e dello Spirito[6]. 

Teniamo ben presene che la teologia del Nostro è cristocentrica. Infatti, nel De misericordia Dei  leggiamo:

 «La cultura attuale ha allontanato molti dallo Spirito di Gesù Cristo, perciò occorre ristabilire la centralità del Cristo. La misericordia non è né la compassione né una virtù morale, è invece il supremo attributo di Dio. L’essenza di Dio è sempre amore. La massima potenza della misericordia di Dio è la relazione stabilita con le creature in Cristo[7]. La creazione è l’atto proprio dell’onnipotenza divina. La Redenzione è l’opera della misericordia»[8].                                                

 In questo breve brano, Sopoćko, osservando la cultura del suo tempo, che si era allontanata dallo spirito cristiano, propone di ripristinare la centralità di Cristo. Per questo motivo, il Nostro nello scrivere il primo tentativo sistematico De misericordia Dei, come punto di partenza, sin dalle prime pagine del trattato, evidenzia la questione seria del modernismo, il quale conduceva a spegnere “la centralità di Cristo” e “la luce del progresso umano” di ogni civiltà ed era la causa della povertà interiore dell’uomo. Come risposta al pericolo di cadere nel materialismo e alle esigenze di quell’epoca, in uno dei brani più espressivi dice:

 «Alcuni noti scrittori cattolici, negli ultimi tempi, in mancanza di una grande idea, come dicono, la cercano e la chiedono nel mondo affinché questa idea (misericordia), che corrisponde alle necessità dell’uomo moderno, possa essere usata e proclamata come segno di riconoscimento nell’universo. Il nostro mondo offre ad ognuno lo spettacolo di una grande e immane battaglia. Il materialismo e lo spiritualismo combattono negli animi e riflettono la guerra del regno di Satana contro quello di Cristo.  Il materialismo conduce al baratro della barbarie, come insegna l’esperienza, spegne la luce del progresso umano di ogni civiltà ed è la causa della povertà interiore dell’uomo, come afferma il sommo Pontefice, papa Pio XII nella sua enciclica Summi  Pontificatus. Il materialismo affisse Cristo alla croce. Il regno di Cristo è regno di verità, di vita, di santità, grazia, giustizia amore e pace, è l’unico che possa rispondere a tutti gli uomini e ai loro desideri. Infatti il Regno di Cristo ha cura non solo della vita soprannaturale dell’uomo, ma anche della norma che regola i costumi, della mutua necessità degli uomini e delle nazioni e della stessa legge di natura»[9].   

 La grande idea di cui parla Sopoćko è la misericordia, vissuta e proclamata da Cristo all’uomo che cerca un punto di riferimento e un segno di riconoscimento nel mondo in cui vive. La misericordia corrisponde a tutte le necessità e i desideri dell’uomo, diventa come un rimedio efficace nella lotta contro ogni forma del male. Uno dei mali maggiori è il materialismo che spegne “la luce del progresso umano” e causa “la povertà interiore dell’uomo”. In questa intuizione del Nostro, che ha come scopo contrastare il male del materialismo, troviamo “una via d’uscita sicura” per gli uomini. La via è il regno di Cristo che conduce gli uomini alla scoperta della verità, grazia, giustizia, amore e pace. Il regno di Cristo è l’unico che possa salvare l’uomo da ogni pericolo, dal male e possa dare un significato all’esistenza e alla speranza del mondo migliore.

Don Gregorio - prof. sac. Grzegorz Stanislaw Lydek

 

[1] S. Th., I, 45,3, ad 1, De Veritate.
[2] Cf. M. Sopoćko, Poznajmy Boga, pp. 21-25: O nabożeństwie do Miłosierdzia Bożego [La devozione alla divina misericordia], in “Straż Honorowa” 2(1948), pp. 67-70; Chrzest jako wyraz Miłosierdzia Bożego  [Il battesimo come un’ espressione della divina misericordia], in “Wiadomości Duszpasterskie” 4(1948), p. 7; Miłosierdzie Boże wzgledem grzeszników [La misericordia di Dio e il riscatto degli uomini dal peccato], artykuł, AZSJM,1948, pp. 23-25; Serce Jezusa a Miłosierdzie Boże [Il cuore di Gesù e la misericordia di Dio], in “Wiadomości Duszpasterskie” 4(1948), pp. 11-15; Miłosierdzie Boże [La misericordia di Dio, notiziorio della pastorale], in “Wiadomości Duszpasterskie” 6(1949), pp. 145-148; Miłosierdzie Serca Konającego [La misericordia del Cuore morente], AZSJM, 1950, pp. 35-37; Miłosierdzie a sprawliedliwość Boża. Rozważania o Bożym Miłosierdziu [La misericordia e la giustizia di Dio - meditazione sulla misericordia], in “Współczesna Ambona” 6(1950), pp. 22-26; Serce Jezusa ujawnieniem Miłosierdzia Bożego [Il cuore di Gesù che rivela la misericordia di Dio], in “Wiadomości Duszpasterskie” 4(1952), pp. 90-94; Serce Jezusa wzorem roztropności i prostoty [Il cuore di Gesù l’esempio della saggezza e della semplicità], in “Wiadomości Duszpasterskie” 2(1953), pp. 10-11; Godzina święta i Nowenna o Miłosierdzie Boże nad światem [L’ora santa e la novena che implora la misericordia di Dio], Lublin 1949, pp. 88-89; Miłosierdzie Boże i ludzkie [La misericordia di Dio e degli uomini], in “Homo Dei” 20(1949), p. 33, Krakόw 1951; Ufność a Miłosierdzie Boże [La fiducia e la  misericordia di Dio], in “Współczesna Ambona” 7(1952), pp. 76-78; The Mercy of God in his Works, vol. 1, Stockbridge, London 1962, pp. 254-260; God is Mercy. Meditations on God’s Most Consoling, Stockbridge Mass, London 1965, pp. 44-45.  
[3] Cf. M. Sopoćko, Miłosierdzie Boga w dziełach Jego, vol. I , p. 17: Miłosierdzie Boga [La Misericordia di Dio], KMB, Białystok 2008, pp. 100-106.
[4] M. Sopoćko, Błogosławiony Ksiądz Michał Sopoćko, p. 187.
[5] Cf. L. Ladaria, Il Dio vivo e vero. Il mistero della Trinità, Piemme, Casale Monferrato 1999, p. 398.
[6] Cf. M. Sopoćko, Poznajmy Boga, p. 24
[7] M. Sopoćko, De misericordia Dei, p. 5.
[8] Ibidem, p. 9.
[9] Ibidem, p. 4.