La tavola spinale o asse spinale è un presidio utilizzato per l'estricazione, immobilizzazione, raccolta e brevi spostamenti di vittime di trauma.
La tavola spinale è stata concepita per ottenere l'immobilizzazione e la contenzione dell'intero corpo mantenendo l'allineamento della testa, del collo e del tronco del paziente politraumatizzato. Viene quindi utilizzata in caso di incidenti traumatici in cui si sospettano lesioni alla colonna vertebrale. Non è classificata come barella, quindi per il trasporto della vittima per lunghi tratti deve essere associata ad altri presidi rigidi (toboga).
Una buona tavola spinale deve avere queste caratteristiche: ottima rigidezza (deve mantenere la forma anche in presenza di carichi notevoli minimo richiesto dalla normativa di 150 kg), versatilità (può essere utilizzata per diversi tipi di pazienti, lesioni e frangenti), isolamento termico,
maneggevolezza, impugnature solide e fissaggi adeguati (numero di fori adeguati che permettano una buona presa da parte dei soccorritori e un adeguato posizionamento dei sistemi di fissaggio), radiocompatibilità (per permettere l'esecuzione di indagini diagnostiche quali RX, TC e MRI),
resistenza ad urti e corrosioni, oltre ad essere lavabile e igienizzabile in concordanza con gli altri presidi di immobilizzazione (collare cervicale, fermacapo, ragno ecc.).
L'utilizzo della tavola spinale non esclude l'uso degli altri presidi di immobilizzazione. Quando ci si trova di fronte ad un paziente politraumatizzato è d'obbligo l'immobilizzazione della colonna vertebrale per non provocare al paziente altre lesioni. Per questo motivo l'uso della tavola spinale deve essere preceduto dal posizionamento del collare cervicale e seguito dal posizionamento del fermacapo e dal ragno per bloccare il paziente sulla tavola spinale.
Sulla tavola spinale per immobilizzare il busto e gli arti di un paziente che ha subito un trauma si usa il "collarino rigido" per bloccare il rachide cervicale e il "ragno", un presidio di ancoraggio molto performante per il corpo, oppure le "cinghie rapide con moschettoni", più veloci, ma meno stabilizzanti il corpo del traumatizzato e in tutti i casi sull'asse spinale il capo va tutelato dal "fermacapo."