A Gaza non c’è lotta al terrorismo ma massacro premeditato di civili inermi
L’Onu deve intervenire al più presto e dichiarare la Striscia di Gaza zona protetta e sotto la sua tutela.
Alla fine della cd. guerra dei Balcani, nel 1995, si contarono 250.000 civili uccisi, tra i quali 16.000 bambini, e oltre 3.000.000 di profughi. Furono quasi 4 anni di guerra. A Srebrenica oltre 8000 ragazzi e uomini bosgnacchi (ovvero musulmani bosniaci), furono trucidati nel luglio 1995, durante la guerra in Bosnia-Erzegovina. La strage fu compiuta da unità dell'Esercito della Repubblica Serba di Bosnia ed Erzegovina guidate dal generale Ratko Mladić, con l'appoggio del gruppo paramilitare degli "Scorpions".
L'ONU aveva dichiarato quella zona protetta e sotto la tutela di un contingente olandese dell'UNPROFOR. Una sentenza della Corte Internazionale di Giustizia del 2007, nonché diverse altre del Tribunale penale internazionale per l'ex Jugoslavia (ICTY), hanno stabilito che il massacro, essendo stato commesso con lo specifico intento di distruggere il gruppo etnico dei bosgnacchi, costituisse un "genocidio". Tra i vari condannati, in particolare Ratko Mladić e Radovan Karadžić (all'epoca presidente della Repubblica Serba di Bosnia ed Erzegovina) sono stati condannati in due momenti diversi dall'ICTY, il primo all'ergastolo ed il secondo a 40 anni di reclusione. La Corte penale internazionale dell’Aia ha poi applicato la pena dell’ergastolo anche a Karadžić.
A Gaza ad oggi si contano almeno 13.230 bambini morti da inizio guerra, oltre 8.800 le donne rimaste uccise in soli 100 giorni di guerra. I dati oggettivi paragonati alla guerra nei Balcani di quasi trent’anni fa ci dicono che lo scopo di Israele è nei fatti la pulizia etnica. Bisogna avere il coraggio e l’onestà di scriverlo. A Gaza il diritto internazionale penale e il diritto umanitario ad oggi sono morti. Si colpiscono le strutture di ricovero e gli ospedali che sono luoghi tassativamente protetti dal diritto internazionale umanitario. Non è possibile sparare sulla folla inerme che accorre per prendere gli aiuti umanitari che spesso sono solo un pezzo di pane e poca acqua.
Israele non può legittimamente sostenere che una struttura sanitaria ha perso la sua protezione in quanto utilizzata per atti dannosi per le forze israeliane non rispettando poi i principi di precauzione e proporzionalità delle sue operazioni militari. Se si fossero applicati questi principi al massacro di Srebrenica sarebbero stati tutti assolti. Israele, in quanto potenza occupante, ha il dovere di garantire e mantenere strutture e servizi medici in tutto il territorio occupato, compresa la Striscia di Gaza.
L’ONU deve intervenire dichiarando tutto il territorio di Gaza zona protetta e sotto la tutela di un contingente dell'UNPROFOR e deve farlo al più presto prima che la pulizia etnica si compia nei fatti.
Mi chiedo ancora, dopo il mandato di cattura per Putin, perché la Corte penale internazionale non fa lo stesso con Netanyahu? Cosa si aspetta per spiccare un mandato di cattura internazionale per Netanyahu e per i suoi generali tutti facilmente individuabili?
Quanti bambini devono ancora morire a Gaza per avere la stessa reazione che avemmo per le due gemelle ucraine trucidate dai soldati russi?
Vincenzo Musacchio è criminologo forense, giurista, associato al Rutgers Institute on Anti-Corruption Studies (RIACS) di Newark (USA). È ricercatore indipendente e membro dell’Alta Scuola di Studi Strategici sulla Criminalità Organizzata del Royal United Services Institute di Londra.