La tubercolosi è un'infezione micobatterica cronica, progressiva, spesso con un periodo di latenza che segue l'infezione iniziale.

La tubercolosi interessa più frequentemente i polmoni. I sintomi sono rappresentati da tosse, febbre, calo ponderale e malessere. La diagnosi è il più delle volte ottenuta dall'esame microscopico e dalla coltura dell'espettorato e, in misura crescente, da test rapidi di biologia molecolare.

Il trattamento attuale si basa sull'utilizzo di più farmaci antimicrobici somministrati per almeno 6 mesi, ma questo non ferma il progredire della malattia a livello mondiale e non solo nei Paesi più poveri.

Per questo, il ricorso ad un vaccino per combattere la tubercolosi potrebbe ridurre nel giro di 15 anni del 90% l’incidenza della sua diffusione. Senza dimenticare che ultimamente si registrano anche resistenze ai farmaci che fanno parte del protocollo di cura.

Il New England Journal of Medicine ha reso noto uno studio per un vaccino, condotto in Kenya, Sudafrica e Zambia da ricercatori belgi su un campione costituito da adulti sieropositivi affetti da tubercolosi che offrirebbe una protezione alla malattia pari al 54%, con risultati definiti incoraggianti tanto da spingere i ricercatori a proseguire gli studi.