La spiritualità  risulta essere una  dimensione essenziale dell’essere umano in quanto collega tutte le altre dimensioni (fisica, psichica e sociale). Inoltre, la spiritualità ha un ruolo di coordinamento di  tutte  queste dimensioni  umane finalizzato al raggiungimento dell’autorealizzazione che si può manifestare maggiormente nelle esperienze di sofferenza, come durante situazioni patologiche sia fisiche sia psicologiche.

La dimensione spirituale quindi risulta  essere non solo  una dimensione complementare alle altre dimensioni umane, bensì  potrebbe interagire con esse nel  determinare sintomi psicosomatici, reazioni psicologiche e relazioni sociali. L’esperienza  della  sofferenza  e del dolore  provocata da una malattia, più o meno grave, potrebbe determinare nella  persona un turbamento della dimensione spirituale. Nel dettaglio, la sofferenza spirituale, secondo Chochinov, si manifesterebbe nella persona malata attraverso le altre dimensioni che la compongono: fisica (es. dolore refrattario), psicologica (es. ansia, depressione, disperazione) e sociale (es. disfacimento dei rapporti umani).

Tuttavia, la sofferenza spirituale non sarebbe riconoscibile solo dai sintomi, bensì sarebbe una combinazione tra i sintomi summenzionati e i comportamenti caratteristici. Possiamo quindi affermare che il concetto di spiritualità è sempre presente ogni volta che si fa  riferimento ad  uno stato patologico o semplicemente ad un disagio fisico o psicologico.

Lo stato di salute non vuol dire solo assenza di patologie ma bensì un benessere e una salute fisica, psicologica e familiare. In questo modo, in caso di patologie, quello che viene trattato non sono solamente i sintomi evidenti  ma l’intero individuo considerato non più solamente come paziente ma come paziente-persona. In questo caso  il paziente-persona viene considerato nella sua interezza individuando nell’organismo la capacità di auto-guarigione.

L’ organismo quindi una volta posto nelle condizioni di potere guarire è capace di riequilibrare il proprio corpo e il proprio  spirito alla ricerca di uno stato di equilibrio. L’organismo una volta ripristinato l’equilibrio ottimale sarà in grado di riacquistare la corretta energia  ottenendo un miglioramento  evidente del suo stato di salute. il grande potere magico della  medicina  Olistica del  Dr. Claudio Pagliara medico, oncologo, autore del libro ‘La via della guarigione .’’

Nella medicina olistica è custodito il segreto per la guarigione di ogni malattia, compreso il cancro . La natura ha la risposta per tutto ed ha già la soluzione ad ogni nostro problema od a qualsiasi nostra malattia. Bisogna solo saper porre le giuste domande. Se attualmente molte malattie non sono state sconfitte è solo perché  il mondo scientifico, culturale e politico prevalenti, non ha posto le giuste domande .Non ha cercato nella direzione giusta.

Sono ormai maturi i tempi per rifondare la scienza medica,  partendo dalla medicina olistica, al fine di renderla  contemporaneamente molto più potente, efficace ed umana. Per alcuni può sembrare strano, ma la medicina olistica conferma  che una maggiore efficacia ed efficienza della medicina passa attraverso una sua maggiore umanizzazione. Ciò che attualmente appare impossibile ottenere sul fronte dei  risultati nella lotta a diverse malattie, con la medicina olistica diventerà possibile.  Nel futuro  si svilupperà   solo la medicina Olistica .La medicina olistica è quella medicina che si pone esplicitamente l’obiettivo di curare contemporaneamente sia l’uomo, nella sua globalità psico-fisica – sociale -spirituale e sessuale, sia il suo ambiente, materiale ed immateriale, di vita e di lavoro. La vera ed unica discriminante sono e devono essere  il metodo scientifico e, soprattutto, i risultati.  Le malattie guariscono? In che percentuale?  

La qualità e la durata della vita migliorano? La visione dell’essere umano è cambiata notevolmente nella storia ed è, ancora attualmente, diversa nelle varie sub-culture della nostra società. C’è chi vede nell’uomo esclusivamente la sua dimensione biologica, e, quindi, vede l’essere umano come  una perfetta macchina biologica, per cui ogni malattia, comprese le malattie psichiche, ha una origine biologica. Attualmente questa visione meccanicistica-riduzionistica è ancora prevalente nella medicina tradizionale, si cerca la lesione biochimica correlata a ciascuna diversa malattia. La convinzione di base è che all’origine di ogni malattia vi deve essere sempre una specifica lesione biochimica.

La conseguenza logica è che per ogni malattia è possibile sempre trovare una specifica molecola, quindi un determinato farmaco, per il trattamento della lesione biochimica compromessa.  ogni malattia o disagio può di conseguenza essere curato con dei farmaci. Bisogna curare la parte organica per curare ogni forma di malessere. Non è un caso che c’è chi cerca anche la pillola della felicità. Il potere straordinario della medicina olistica: la via della guarigione. C’è, invece, chi  vede l’uomo soprattutto nella sua dimensione psichica, per cui all’origine di ogni malattia, non solo psichica ma anche organica, come per esempio un tumore, vi è sempre una qualche causa psicologica:  traumi psicologici, stati d’animo patologici, etc.

La soluzione a tutto è, quindi, sempre e solo di tipo psichico e/o  psicoterapeutico. Bisogna curare la mente per curare l’uomo e la sua malattia.

C’è, inoltre, chi vede nell’uomo soprattutto la dimensione sociale, per cui all’origine di ogni malattia vi è una disfunzione sociale, una patologia della società, per cui per curare l’uomo è necessario modificare la società malata. La malattia del singolo è solo il sottoprodotto inevitabile della malattia della società, in cui il singolo vive e lavora.

Sono i teorizzatori della rivoluzione sociale.  La malattia colpisce prima la società e solo poi l’uomo.  Bisogna curare la società per curare l’uomo. Ognuno di questi diversi modi di vedere l’uomo coglie una parte della verità, perché  ogni essere umano ha in realtà, contemporaneamente, tutte e tre le dimensioni viste: biologica, psicologica e sociale. Si tratta di una unità inscindibile in cui è impossibile separare le varie componenti. Questa distinzione tridimensionale si può fare solo a livello teorico, per cercare di capire la specificità  incredibile e meravigliosa di ciascun  essere umano. In realtà esiste anche una dimensione spirituale ed una dimensione sessuale, che sono particolarmente importanti, e che abbracciano tutte e  tre le dimensioni analizzate.

Quando parlo delle tre dimensioni mi riferisco implicitamente anche alla dimensione spirituale e sessuale. Quindi all’origine di ogni malattia sono sempre coinvolte tutte e tre le dimensioni, sebbene in grado diverso a seconda del singolo caso. La soluzione, anche quella  terapeutica, va pertanto sempre cercata agendo su tutti e tre i fronti. Questo semplice concetto sembra quasi scontato e naturale, eppure la sua accettazione comporterebbe una vera rivoluzione nella prevenzione, diagnosi, prognosi e cura  di ogni malattia. Ogni malattia è di origine multifattoriale, con una radice nella dimensione biologica, nella dimensione psicologica , nella dimensione sociale e nel suo ambiente di vita e di lavoro,  di conseguenza per essere più efficace anche la cura deve essere multifattoriale.


Maria Gabriella Lavorgna, Pres. "il Mandir della pace"
www.shantimandir.eu