È morto a 85 anni Alexei Arkhipovich Leonov, primo uomo a camminare nello spazio
Alexei Arkhipovich Leonov è morto venerdì scorso a Mosca, all'età di 85 anni. Meno famoso di Gagarin, di cui tra l'altro era amico sincero, Leonov è stato uno dei pionieri della corsa allo spazio negli anni '60 e '70, nel periodo della Guerra Fredda, ed è passato alla storia come la prima persona a camminare nello spazio... senza dimenticare che sarebbe potuto anche diventare la prima persona a camminare sulla Luna, se destino ed inconvenienti tecnici non glielo avessero impedito.
Diventato pilota da combattimento, Leonov fui poi selezionato per essere uno dei primi 20 cosmonauti dell'URSS, insieme a Yuri Gagarin che nel 1961 fu il primo uomo ad andare nello spazio.
La prima missione di Leonov fu nel marzo del 1965, sul Voskhod-2 ed in quell'occasione fece la sua prima "camminata" nello spazio, collegato alla navicella con un cavo lungo 4,8 metri, che gli permise di "fluttuare" sopra la Terra.
In quella missione tutto non andò come previsto, visto che la sua tuta si gonfiò tanto che le sue mani finirono per scivolate via dai guanti, mentre i piedi gli uscivano dagli stivali. Dopo altre emergenze successive alla passeggiata spaziale, i cosmonauti a bordo dovettero fare ritorno sulla Terra utilizzando i comandi manuali, con l'astronave che atterrò sugli Urali, innevati, lontano dal luogo previsto. Leonov e l'altro membro dell'equipaggio, Pavel Belyayev, rischiarono il congelamento prima di essere raggiunti dai soccorsi.
Ma non tutto il male viene per nuocere. Per il sangue freddo e la calma dimostrati durante quella missione, Leonov venne scelto come comandante della missione che avrebbe dovuto portare l'Urss a far sbarcare il primo uomo sulla Luna.
A differenza degli americani che pubblicizzavano ogni fase della missione Apollo, i russi lavoravano in silenzio e in segreto. Il lander russo trasportava solo un uomo e Leonov sarebbe stato l'unico a scendere sul pianeta.
Durante l'addestramento, per simulare l'atterraggio sulla Luna, venne utilizzato un elicottero Mi-4 modificato di cui, a 110 metri dal suolo, Leonov fermava il motore facendolo atterrare in autorotazione, quando, cioè, il rotore gira solo grazie all'azione dell'aria. In tal modo riusciva a simulare la velocità del lander durante la sua discesa sulla superficie lunare.
La missione russa sulla Luna fallì sia per i problemi al vettore N-1, fra l'altro molto più potente del Saturno V degli americani, sia per la morte del capo progetto Sergei Korolev.
Leonov, infine, fu l'astronauta russo che insieme a Kubasov incontrò nello spazio i colleghi americani Thomas Stafford, Vance Brand e Deke Slayton nella missione Apollo-Soyuz che aprì la strada alla collaborazione tra Usa e Urss, da cui è poi nato il progetto della Stazione Spaziale Internazionale.