Lunedì scorso, Bloomberg ha reso noto che Synnex, un provider americano che fornisce servizi IT alle aziende utilizzato, tra gli altri, dal Republican National Committee (il comitato che tira le fila del partito repubblicano Usa), la scorsa settimana è stato fatto oggetto di un attacco hacker.
 
Il responsabile dell'RNC, Richard Walters, ha comunque dichiarato di non avere alcun riscontro per ritenere che gli hacker abbiano avuto accesso anche ai dati della sua infrastruttura informatica.

Dell'attacco alla Synnex  si è reso responsabile il gruppo noto come Cozy Bear, che nel 2016 aveva violato i dati del partito democratico.

Oltre a questo attacco, la scorsa settimana ne è stato effettuato un altro, stavolta di tipo ransomware, nei confronti di un altro provider americano per la fornitura di servizi IT, Kaseya, che ha causato il blocco dei server di un centinaio di aziende. In questo caso, il gruppo di pirati informatici che si è reso responsabile dell'attacco è quello che opera sotto il nome REvil.

Seppur distinti tra loro, entrambi hanno un denominatore comune: sono russi!

Martedì, il presidente Usa Joe Biden ha dichiarato alla stampa che "l'attacco a Kaseya sembra aver causato danni marginali alle imprese statunitensi, ma stiamo ancora raccogliendo informazioni al riguardo". Biden ha poi aggiunto di sentirsi ottimista in relazione alla capacità degli Stati Uniti di poter rispondere a tali attacchi.

Biden, però, non ha precisato fin quando riterrà tollerabile che gruppi di hacker che operano dalla Russia possano continuare ad effettuare attacchi anche contro le infrastrutture americane (così come quelle di Paesi alleati) senza che Mosca prenda alcun provvedimento per impedirlo.

In relazione a tale problema, nell'incontro avuto con Putin a Ginevra il mese scorso, Biden aveva minacciato il presidente russo di una risposta da parte degli Stati Uniti, senza però precisare quale sarebbe stata.