Finché un solo despota disporrà di armi ci sarà guerra
Martedì al teatro della Filarmonica di Macerata, nel corso dell’incontro di Macerata Racconta (2-7 maggio) da una parte ci sarà lo storico Gastone Breccia e dall’altra il generale Luigi Chiapperini, membro del Centro studi dell’esercito e in passato generale di corpo d’armata dei lagunari, comandante dei contingenti Nato in Kosovo, in Libano e in Afghanistan. Il generale presenterà il suo libro "Il conflitto in Ucraina. Una cosa troppo seria per certi generali ma specialmente per certi politici".
In un intervista riportata dal Resto del Carlino, dopo alcune considerazioni sui clamorosi errori russi nello scatenare e poi condurre l'invasione dell' Ucraina il generale Chiapperini alle domande dell intervistatore Lorenzo Monachesi, ha risposto così:
Guardandosi attorno la guerra fa parte dell’uomo?
Direi di sì. Finché un solo despota disporrà delle armi, è nostro dovere mantenere la capacità di difenderci. Colpevolmente questo principio in Europa non lo abbiamo seguito per alcuni anni, così ora siamo solo parzialmente pronti a parare minacce e sfide che, in un mondo globalizzato, possono provenire non solo da Est.
Allora è un sognatore John Lennon nella canzone Imagine quando canta "Immaginate che non ci siano patrie, nulla per cui uccidere o morire"?
Verrà un giorno in cui quel sogno potrebbe essere realtà, ma non può essere una scelta unilaterale, sarebbe un suicidio.
Quindi viene ribadito che il disarmo unilaterale magari sulla scia emotiva di generici appelli alla pace (tipo quelli del papa) si risolverebbe praticamente in un fatale atto di autolesionismo, in quanto lascerebbe il "disarmato" alla mercé del despota-tiranno di turno.
Il principio è nato nella notte dei tempi, ed è stato ricordato anche da Winston Churchill che nella sua Storia della II Guerra Mondiale, nell'analizzare le cause della deflagrazione del conflitto, oltre che alle feroci clausole del Trattato di Versailles, eccessivamente umilianti per la Germania sconfitta, ha puntato il dito sui pacifisti che dopo il primo conflitto mondiale, sull'onda dello sdegno giustificato dai massacri che questo aveva causato, pretesero e ottennero il disarmo, principalmente delle forze Inglesi e Francesi.
Hitler, vistosi il campo praticamente libero, scatenò quello che sappiamo, e solo l' intervento americano con il suo apporto determinante di uomini armi e mezzi, riuscì ad eliminare il pericolo fascio-nazista.
Quindi risulta evidente che purtroppo dobbiamo rassegnarci, tutti noi saremmo più felici di vedere il denaro impegnato nella sanità, nella scuola, nella salvaguardia del territorio invece che in armi e munizioni, ma nessuno ci può garantire che periodicamente non si affacci sulla scena internazionale un despota intenzionato a far valere sue presunte ragioni con il carri armati o peggio, è amaro, ma ignorarlo significherebbe correre pericoli mortali.