"Si ribadisce l'immediata disponibilità di questa Autorità Marittima in relazione ad eventuali urgenti necessità di carattere sanitario o comunque afferenti alla salvaguardia della vita umana in mare o che dovessero interessare le persone presenti a bordo di codesta unità navale".

Questo è quanto ha scritto in una mail nei giorni, scorsi durante l'ennesimo caso che contrapponeva l'Ong al ministro dell'interno, la Guardia Costiera al comandante della Sea-Watch 3, in risposta alla richiesta di sbarco a Lampedusa, offrendo così la sua disponibilità all'assistenza, nonostante dichiarazioni e direttive emesse dal Viminale.


Quanto sopra riportato ad ulteriore dimostrazione, se mai ce ne fosse stato bisogno, che i porti in Italia sono aperti a tutti, anche ai migranti, nonostante le dichiarazioni false e propagandistiche di alcuni membri dell'attuale Governo.

E lo dimostrano anche i migranti sbarcati martedì a Lampedusa provenienti dalla Tunisia, come quelli sbarcati nella notte in Sardegna: 54 algerini nel Sulcis, oltre a due barchini arrivati a Teulada e Porto Pino con 8 e 5 migranti a bordo.

Come ha ricordato tempo fa l'attuale sindaco di Lampedusa, i porti sono chiusi solo quando le telecamere sono accese.


E che quella del Viminale sia solo becera propaganda lo dimostra anche la vicenda di Riace, con il Tar di Reggio Calabria che il 21 maggio ha dato ragione al Comune di Riace e a Mimmo Lucano, imponendo al Viminale di includere nuovamente Riace tra coloro che mettono in atto iniziative Sprar da riconoscere e finanziare. Iniziative da cui Riace era stata esclusa dopo l'indagine che aveva coinvolto l'ex sindaco che così ha commentato: "Resta l'amarezza per l'esperienza bruscamente interrotta, ma c'è speranza. E soprattutto giustizia".