Nono fine settimana di proteste in Bielorussia. Anche questa domenica decine di migliaia di persone, principalmente nella capitale Minsk, sono scese in strada per chiedere nuove elezioni e la liberazione dei prigionieri politici arrestati nelle precedenti manifestazioni.
Questa domenica, però, a differenza di quanto accaduto in precedenza, la polizia è intervenuta più duramente nei confronti dei manifestanti usando cannoni ad acqua a cui è stato aggiunto del colorante per consentire successivamente di identificare più rapidamente le persone da arrestare, il cui numero è aumentato rispetto alle settimane precedenti. Per disperdere i manifestanti la polizia ha fatto anche ampio uso di manganelli e granate assordanti.
In Minsk #Belarus, horrible footage of Lukashenko Police beating up and detaining Protestors.
— Joyce Karam (@Joyce_Karam) October 11, 2020
AP reporting dozens injured. Security & men in black using “water cannons, stun grenades and truncheons” to disperse protestors. Week 9:
pic.twitter.com/EitNvVE0La
E' segno che Lukashenko ha deciso di aumentare la repressione nei confronti dei suoi oppositori: segnale di forza o segnale di debolezza?
Presto per dirlo. Va ricordato però che sabato, come ha voluto far sapere lo stesso presidente bielorusso pubblicando una foto dell'incontro, Lukashenko ha ricevuto alcuni dei membri più in vista dell'opposizione, tra cui Viktor Babaryko, Liliya Vlasova, Vitali Shkliarov.
Nessuna comunicazione su quanto le due parti si siano dette o abbiano concordato, ma il fatto che Lukashenko abbia voluto far vedere che sta dialogando con i suoi avversari per alcuni va interpretato come un primo segnale che la sua posizione si sta indebolendo.