Nicola Porro: io sto con CasaPound
Il sempre sovraeccitato giornalista Nicola Porro, tiene a precisare di essere un giornalista della destra liberale.
Buon per lui. Il problema, però, per coloro che si assegnano delle etichette, è che dovrebbero anche capirne il significato.
Il sovraeccitato Porro, infatti, si definisce liberale, ma se la prende con chi ha manifestato per Black Lives Matter, tirando in ballo il flash mob di Bologna e chi è sceso in piazza per "George" e non per Giorgio che ha perso il lavoro.
Non si capisce perché, secondo il "liberale" Porro quelle persone non avrebbero avuto il diritto di protestare contro il razzismo e la violenza della polizia. Forse lui è a favore del razzismo e della violenza della polizia?
«Per capire questo Paese - dice Porro - basta vedere il Corriere della Sera di Bologna e la retorica della piazza con tutti gli assembrati in ginocchio per George, ma per lui va bene anche stare vicini vicini, e dall'altra 3,9 miliardi di appalti bloccati dalla burocrazia. Io mi inginocchierei agli 800.000 che ancora non hanno ricevuto la cassa integrazione».
Ma qual è il nesso delle due vicende? Non è dato sapere. Il liberale Porro non lo ha spiegato. Pertanto, forte, rimane il sospetto che a Porro dia fastidio che delle persone, non solo a Bologna, siano scese in piazza per manifestare a favore dei "neri", nel senso di persone, non nel senso di fascisti.
Ed a confermare che questo sia più di un sospetto, basta leggere l'articolo, con tanto di video, che il Primato Nazionale (organo ufficiale del partito CasaPound) ha pubblicato per far sapere che "Porro difende CasaPound".
«Non è la mia destra - dichiara Porro - io sono della destra liberale, loro della destra sociale. Non me ne frega assolutamente niente delle loro idee, anche se ovviamente le mie sono andato, insieme ad altre persone, a presentarle nel “covo” di persone normalissime [sic, ndr], sono andato proprio nelle case occupate».
Ma Porro ci dice anche di chi è la colpa della richiesta di sgombero dell'edificio occupato abusivamente da CasaPound.
«Albamonte, ex capo del sindacato dei magistrati sulla scia dei Palamara, dei Cascini et cetera... Fino a ieri aveva la foto dell’Anpi come immagine di copertina di Facebook. Che sia un antifascista o un filopartigiano non mi scandalizza [incredibile, ndr] - dice Porro -. Mi scandalizza però che la denuncia per chiudere e sgomberare lo stabile di via Napoleone III arrivi dall’Anpi, la stessa associazione che ha così tanto spazio nel profilo Facebook del pm. Forse se sono un pm di queste simpatie, anche legittime, ho un po’ di conflitti di interessi - ironizza Porro.Per loro difendere CasaPound significa essere fascisti e non essere liberali come sono io, e io difenderò CasaPound finché crepo, perché penso abbiano il diritto di dire tutto quello che vogliono, non mi sembrano un movimento violento, io sono stato là dentro. Sbagliano a occupare i palazzi? Come tutti e settantasette gli altri centri sociali, ma Sala, qui a Milano, sta per caso sgomberando il Leoncavallo? E tutte le altre case occupate che sono state sottratte ad una famiglia, cara mitica Raggi, che fai la fenomena su questa occupazione?»
Insomma, come par di capire, Porro riesce ad essere liberale più con i fascisti, che con gli antifascisti. E questo dovrebbe essere normale, anzi... liberale?