«Amici, era la mia prima volta in tribunale da potenziale colpevole e imputato, il PM ha chiesto l’archiviazione, il giudice ha chiesto di sentire il premier, altri ministri ed ex ministri: soddisfatto possa emergere che quanto ho fatto non l’ho fatto da solo, avvenendo comunque in un contesto di procedura giusta e corretta. 
Non so che cosa chiederà il giudice a Conte, Toninelli e agli altri convocati. Non l'abbiamo chiesto noi, perché non sono abituato a scaricare le responsabilità su altri e non cerco vendette. Ho la coscienza pulita e la tranquillità della coerenza, non c'è un reato nell'azione di governo che abbiamo condotto. In questo momento da italiano vorrei che il presidente del Consiglio e i ministri si occupassero esclusivamente dei problemi del Paese, conto che in tribunale possano risolvere brevemente raccontando ciò che tutti sanno».

Queste sono state le parole di Salvini a commento della prima udienza tenutasi al Tribunale di Catania. Il GUP dovrà decidere se l'ex ministro dell'Interno debba essere processato per il sequestro, presunto, dei migranti (e dei militari) a bordo della nave Gregoretti.

Salvini, dopo aver sequestrato una nave militare e le persone a bordo in violazione di quanto lui stesso aveva normato nel decreto Sicurezza bis, con l'unico scopo di rafforzare la sua posizione anti-migranti, ora che è stato rinviato a giudizio pretende che quello che lui stesso ha fatto sia stata una decisione collegiale dell'allora Governo gialloverde... avendo pure il coraggio e la faccia tosta di dichiarare che non è solito scaricare su altri le proprie responsabilità  e che non cerca vendette!

Sette anni fa, il 3 ottobre 2013, a poca distanza dalla costa di Lampedusa, persero la vita 368 persone. 

Nonostante all'epoca siano state molte le dichiarazioni e i gesti di supporto ed empatia nei confronti dei migranti, oggi ci ritroviamo con un'opposizione che raccoglie voti sulla loro pelle con personaggi della "statura etica e morale" di cui un Salvini qualunque è il più attivo rappresentante ed un Governo che non solo dopo più di un anno dal suo insediamento non ha ancora cancellato i decreti sicurezza, ma si è pure inventato un "sistema" alternativo per fermare le navi delle ong, in modo da impedir loro di operare in mare per soccorrere le persone in difficoltà. 

Entrambi, anche se per motivi contrapposti, vogliono far credere che gran parte dei problemi dell'Italia possano essere risolti lasciando crepare delle persone in mare. 

E come se questo non fosse già di per sé incredibile, bisogna purtroppo aggiungere che c'è chi pure va a sprecare il proprio tempo per farsi rappresentare da gente simile.