Lunedì è iniziato in Bielorussia lo sciopero generale contro Lukashenko a cui la polizia, come ci informa Amnesty, ha risposto con nuovi arresti, dopo quelli effettuati domenica.

Le forze di sicurezza bielorusse si sono scagliate contro operai e studenti che il 26 ottobre hanno aderito all'appello allo sciopero lanciato dall'opposizione politica. Secondo il Centro per i diritti umani “Viasna“, nelle prime ore di sciopero sono stati eseguiti oltre 100 arresti.

"Quello allo sciopero rischia di essere l'ennesimo diritto calpestato dalla repressione ordinata dal governo Lukashenko contro chi manifesta pacificamente nelle strade e sui luoghi di lavoro. Già alle 7 di mattina del 26 ottobre uomini in borghese hanno picchiato e arrestato gli operai che stavano scioperando alla Grodno Azot, una delle principali aziende del comparto chimico", secondo quanto ha dichiarato Denis Krivosheev, direttore ad interim per l'Europa orientale e l'Asia centrale di Amnesty International.


Secondo quanto ha riportato Amnesty, "domenica a Minsk le forze di sicurezza avevano utilizzato granate stordenti e proiettili di gomma... e picchiato chi stava partecipando a una manifestazione pacifica che aveva riunito circa 100.000 persone. Sono anche circolate immagini di un'irruzione della polizia antisommossa in un appartamento privato, con conseguente pestaggio di chi si trovava all'interno".