Matteo Renzi? Ma chi è costui?
A renderlo così cinico sarà solo la smania di potere e di denaro? Il suo esagerato egocentrismo è narcisismo elevato alla ennesima potenza? A farne un personaggio infido ed irritante c’è solo il nevrotico bisogno di protagonismo? O … etc. etc.?
Certo è che ogniqualvolta l’ex sindaco di Firenze, l’ex rottamatore, l’ex segretario del PD, l’ex premier, oggi senatore di Scandicci e boss di Italia Viva ce la mette tutta per farsi spazio nella vita politica la domanda è sempre la stessa: ma chi è e cosa vuole realmente Matteo Renzi?
I primi dubbi sulla sincerità dell’uomo e sulla affidabilità del politico li ebbi quando Renzi, Sindaco di Firenze eletto con i voti del centrosinistra, nel dicembre 2010 si recò a villa San Martino, ad Arcore, e non in una sede istituzionale per incontrare il Capo del Governo, Silvio Berlusconi.
Fu verosimile ipotizzare che negli ovattati saloni di villa San Martino, si gettarono le basi per qualcosa di inconfessabile, ad esempio il futuro “Patto del Nazareno” del gennaio 2014.
Un patto, o meglio una cospirazione che, dopo un mese, portò lui, segretario PD, a pugnalare alla schiena Enrico Letta, compagno di partito e Presidente del Consiglio, per fottergli la poltrona di Palazzo Chigi (NdR: nonostante gli “Enrico stai sereno” ed alla faccia della lealtà da boyscout, di cui Renzi si è sempre vantato).
Una esibizione della spregiudicatezza di cui il personaggio si serve per appagare la sua brama di potere.
Un potere che, come dimostrato nei 1024 giorni del suo governo, tende ad esercitare privilegiando gli interessi suoi e dei suoi amici e non certo quelli degli italiani.
In quei 1024 giorni ha vissuto Palazzo Chigi come se fosse il paese della cuccagna.
Voleva trascorrere il Capodanno 2015 con moglie e figli sulle nevi di Courmayeur? E voilà! ecco pronto un aereo di Stato, il Falcon 900, per portare lui e famiglia da Firenze ad Aosta a spese dei contribuenti!
Voleva andare a New York per la finale US Open? E voilà! ecco pronto al decollo un Airbus A319 di Stato per portarlo a Flushing Meadows giusto in tempo per il match tra Pennetta e Vinci.
Già, ma in quel 12 settembre 2015 l’agenda istituzionale prevedeva che il Presidente del Consiglio fosse a Bari per inaugurare la Fiera del Levante, evento strategico per l’economia del Mezzogiorno.
Chi se ne frega, per Renzi era più importante la finale degli US Open per cui se ne andò a New York e non a Bari.
Ma, come presidente del Consiglio Renzi ha abusato dei voli di Stato anche per presenziare ai comizi, come segretario PD, durante la campagna elettorale per le elezioni in Trentino Alto Adige.
Quando però uno si è convinto di vivere nel paese della cuccagna non pone limiti ai suoi capricci infantili e pensa in grande.
Renzi decise così di realizzare un suo sfizio, quello di avere a disposizione un lussuoso mega aereo di Stato, allestito in base ai suoi desideri.
Detto fatto ! Negli hangar di Fiumicino arrivò l’Air Force Renzi in cambio di un leasing spropositato da 168 milioni che , come al solito, avrebbe pagato Pantalone. La stranezza è che quel contratto fu classificato inspiegabilmente come segreto di Stato.
Lasciò Palazzo Chigi dopo la batosta subita nelle urne dal suo referendum costituzionale e giurò che da quel giorno avrebbe smesso di fare politica.
Ma, ancora una volta sincerità e credibilità del personaggio stanno a zero, così nel 2018 si presentò nelle liste del PD e, una volta eletto senatore, diede vita a Italia Viva e provocò la scissione.
Veniamo, però, ai giorni nostri.
Anche se durante i 1024 giorni del suo governo si è reso responsabile a gogò di sperperi del denaro pubblico, oggi Renzi pretende ergersi a ridicolo rigorista.
A proposito dei 209 miliardi del Recovery Fund dichiara: “Se li vogliono spendere bene noi ci siamo. Se vogliono buttarli via lo faranno senza di noi”.
Cosa vorrà dire “spendere bene” per il senatore di Scandicci?
Giorni fa, infatti, dissertando sul come spendere i soldi del Recovery Fund il boss di IV si lasciò sfuggire: “…sì, ma se il pallino lo avrà sempre in mano lui” (NdR: cioè Conte)
come a sottintendere la difficoltà, con Conte premier, di poter gestire “liberamente” il Recovery come un nuovo paese della cuccagna.
Motivo più che valido, per Renzi, per voler defenestrare Conte, ritirare dal governo le ministre ed aprire la crisi.
Potrebbe avere, però, anche un altro motivo più personale e meschino per voler togliere di mezzo Conte.
Ieri, ad esempio, durante la conferenza stampa non è riuscito a trattenersi dal dire che “non basta compiacersi di un elevato gradimento degli italiani per fare il premier”.
Vuoi vedere che quei maledetti sondaggi che nella classifica di gradimento al primo posto mettono Conte ed all’ultimo Renzi, finanche dopo Berlusconi, gli rodono così tanto da spingerlo a provocare una crisi di governo incomprensibile ai più ?