La maggior parte delle sofferenze bancarie è al Sud
Perché l'accordo faticosamente raggiunto dal ministro Padoan con la Commissione UE relativo alla gestione dei Non Performig Loans delle banche italiane era così importante, tanto da condizionare pesantemente l'andamento della Borsa Italiana?
Perché da novembre 2011 ad oggi (ad essere precisi, a novembre 2015), i crediti inesigibili nella pancia delle banche italiane sono raddoppiati, passando da 104 miliardi a 201 miliardi di euro.
In attesa di conoscere le modalità tecniche con cui il governo darà seguito agli accordi di Bruxelles, l’Ufficio studi della CGIA di Mestre ha analizzato in quali parti d'Italia le sofferenze delle banche sono maggiori.
In media, rispetto ai prestiti sffettuati, è soprattutto al Sud che si registrano i problemi più grossi con un 16% di crediti inesigibili, rispetto alla media nazionale dell'11%.
Tra le regioni spiccano i dati negativi di Molise e Basilicata con medie del 20% e quelli di due regioni del centro Italia, Marche e Umbria, le cui sofferenze sugli impieghi sono rispettivamente al 19,1% e al 16,5%.
Più nel dettaglio, i dati delle province vedono in testa Isernia con il 28,5% di sofferenze sul totale degli impieghi, al secondo posto Olbia-Tempio con il 23,2% ed infine Matera al 23,1%. Al quinto posto vi è la sorpresa, in negativo, di Arezzo (la città dell'oro!) al 22%.