Ecco.

Quando ci stupiamo dei personaggi loschi che frequentano la rete e i social è perché pensiamo, ingenuamente, di avere a che fare con normali utenti che usano la tecnologia per un libero scambio di opinioni.

La realtà, invece, sembra un tantino più triste. Anche se spiega tante cose.

La fabbrica russa dei "fake" è qualcosa che fa impressione, perché ti fa riflettere sulla scarsa, scarsissima capacità di difesa della media degli utenti, che non usa lo strumento della rete per informarsi, ma per trovare conferme alle proprie convinzioni, spesso preconcette.

E i furbastri che hanno capito il meccanismo lo stanno usando per condizionare le democrazie mondiali.

Basti pensare alle accuse mosse a Trump.

Fossero anche vere solo la metà di esse, al confronto, il Watergate sembrerebbe uno scherzetto.