Cronaca

Siamo noi che vendiamo la nostra privacy

Il galateo dell’amore e dell’amicizia non è fatto più di galanteria: per conquistare un uomo o una donna non occorre più corteggiare, adesso è sufficiente sapere tutto ciò che posta e quali sono i suoi intessi sui social.

Ci si spaventa o ci si lamenta che i nostri dati vengano venduti, ma dovremmo tutti sapere che se ci si iscrive gratis ad un social, tramite la condivisione di post, foto e video come si può pretendere che i propri dati rimangano di nostra proprietà?

Al giorno d’oggi viviamo condividendo foto di una cena intima perché non vale più il romanticismo di io e te da soli. Cancellare persone, bloccare o cancellare account ormai è diventato una prova d’amore.

Le tecnologie digitali hanno cambiato il lavoro, il rapporto con la politica e le nostre abitudini di consumo, fino a "ridefinire" anche la nostra sfera sentimentale.

Appena incontri una persona, sei già curioso di controllare chi realmente sia spulciando sui social.

Viviamo l’era della tecnologia attaccati ad uno schermo, per la felicità dei guardoni virtuali e ci domandiamo perché i ragazzi vivono con lo smartphone, quando poi ognuno di noi sente la necessità di guardare il telefono ogni 5 minuti, se ceniamo con il telefono sul tavolo, se dobbiamo per forza pubblicare foto di dove siamo e con chi.

Stiamo vivendo una vita insoddisfatta, fatta di non rapporti umani, di non chiamate, ma di messaggi, di like, di chat...

Tutti credono di conoscere le regole, tutti si credono influencer, tutti si credono web star... e siamo anche sopraffatti dal desiderio di controllare ogni singolo follower e persino i loro commenti! Perché sul web per essere una star devi superare il milione di follower, il milione di visualizzazioni... e se sei solo sulla terza pagina delle ricerche Google non esisti.

Cerchiamo di usare bene lo strumento internet e torniamo a vivere nella normalità, al contatto umano, al calore degli amici, al calore delle persone che ci stimano e ci vogliono bene.

La vita è fuori da uno schermo. E per chi si lamentare che i suoi dati siano stati venduti, si ricordi che è lui che per primo ha messo in piazza la propria privacy.

Autore Gianluca Santoni
Categoria Cronaca
ha ricevuto 352 voti
Commenta Inserisci Notizia