Dal 5 al 7 luglio, a Palazzo Merulana a Roma, Save the Children ha organizzato una iniziativa di sensibilizzazione titolata "Abbattiamo il muro del silenzio" per accendere i riflettori su una piaga invisibile, quella che vede bambini e bambine assistere direttamente ai maltrattamenti, di cui a volte sono vittime essi stessi, come illustrato nell'omonimo dossier che contiene inedite elaborazioni realizzate dall’Istat con un’ampia analisi qualitativa, oltre che quantitativa, del fenomeno e delle esperienze di violenza subite dalle donne.

In Italia si stima che 427mila minori, in soli cinque anni, abbiano vissuto la violenza tra le mura domestiche nei confronti delle loro mamme, nella quasi totalità dei casi compiute per mano di un uomo.

Una piaga, quella che viene definita "violenza assistita", ancora poco conosciuta e per lo più sommersa, anche a causa della mancata consapevolezza, da parte degli adulti, della sua gravità e dell’ancora troppo scarso sostegno che viene garantito alle mamme, le quali in molti casi subiscono in silenzio, senza denunciare.

Tra le donne che, nella loro vita, hanno subito una qualche forma di violenza più di 1 su 10 ha temuto per la propria vita o quella dei propri figli e in quasi la metà dei casi i loro bambini hanno assistito in prima persona ai maltrattamenti.

Le mamme vittime di violenza domestica in Italia sono più di 1,4 milioni, ma solo una piccola parte – il 7% delle donne che hanno subito violenze ripetute in casa - è fortemente consapevole dei soprusi subiti; tra queste più di 1 su 3 è stata vittima dei maltrattamenti anche durante la gravidanza.

Per contro, quasi 550.000 donne vittime di violenza domestica sono vittime silenti, che quasi mai denunciano o si rivolgono a medici e che nel 57% dei casi non considerano la violenza subita come un reato, ma solo come "qualcosa di sbagliato".

Come accennato in precedenza, in concomitanza con il lancio dell’iniziativa, dal 5 al 7 luglio - presso Palazzo Merulana, in via Merulana 121 a Roma – sarà possibile visitare un'installazione creata da Save the Children per vivere in prima persona il dramma che tanti bambini vivono quotidianamente.

Il visitatore potrà infatti entrare in quella che apparentemente è la normale cameretta di un bambino di 7 anni, dove sono tuttavia presenti diversi particolari che possono rivelare il clima di paura che prova un minore che assiste in casa alla violenza nei confronti della propria mamma: un rifugio sotto il letto, un nascondiglio nell’armadio, giocattoli rotti, o libri di scuola rovinati.

Grazie alla tecnologia bone conductor (conduzione ossea), le persone vivranno quindi le stesse sensazioni, lo stesso clima di angoscia e di paura che prova nella realtà un minore quando la propria mamma subisce i maltrattamenti tra le mura domestiche.