Cultura e Spettacolo

Dialoghi impossibili

Oggi avevo in mente di scrivere una divertente provocazione – che è forse più di una provocazione – sui lavori inutili e su come impiegare il personale “mantenuto” per fare qualcosa di davvero utile. In passato ho parlato solo della prima di queste due cose. Ma rinvierò a domani, o all’altro ancora.

Perché in mattinata c’è stato uno scambio di vedute “social” tra Mario e Paola (nomi di fantasia), che mi hanno ispirato un’altra riflessione. Per certi versi ripetitiva di innumerevoli esperienze simili, e considerazioni già fatte. Sebbene le ritenga ampiamente ridondanti assumono un profilo di rilevanza così importante che mi determinano a non stancarmi mai dal parlarne.

E’ cronaca, politica, economia, ma sopratutto cultura che influenza fortemente tutto il resto. La cultura estremamente approssimata, superficiale, perfino stucchevole se non fosse drammaticamente pericolosa, di moltissimi nostri concittadini. Ed è il legame tra tutti i cittadini che determina tale pericolo, altrimenti da liquidare come irrilevante lasciando i primi – anche se con dispiacere – al loro cocciuto destino.

Il dialogo che sto per proporvi, oltre a essere una ridondante seccatura mi riporta alla memoria una serie di riflessioni che ebbi già modo di scrivere, sul tema dell’eloquio perduto, della gentilezza, dell’onestà intellettuale, degli stili di vita e delle violenze, di radici di pensiero, di confini sul tacere, di intelligenza nel confronto e dei suoi limiti, di ragionamento sensato e supercazzole, e via discorrendo.

Ve lo ripropongo fedelmente, errori e punteggiatura compresi. E’ il tipico dialogo che purtroppo si scatena sulle reti social.

PROLOGO – Il signor Mario commenta la notizia di un giornale senza nascondere il suo energico disappunto per il comportamento di un anziano pensionato. A parere di Mario, il pensionato ha contestato con grave scompostezza il reddito di cittadinanza, accusando un imbarazzatissimo Conte di aver “regalato soldi ai bamboccioni” (cfr: video nell’articolo di Open dell’altro ieri). Interviene in replica la signora Paola, che con veemenza difende il pensionato e bacchetta Mario senza lesinare battute sarcastiche e offese a quest’ultimo, a Conte e ai “grillini”.

MARIO – La guerra tra poveri mantenuta vivida da continue idiozie mediatiche che coinvolgono pareri di minus habens.

PAOLA – lei è veramente una persona SGRADEVOLE ( e con lei i 34 grillini che le hanno messo il vergognoso like ) !Etichettare una persona di una certa età , che ha un pensiero diverso dal suo , come “ minus Habens “ la qualifica e la presenta come personaggio di piccolo spessore e caratura , nonostante la citazione latina ! Ma d’altronde poco ci si può aspettare da chi viene da retaggi di “ vaffa “ quotidiani …😏

MARIO – La locuzione "minus habens" (che non è una citazione) indica una persona svantaggiata, ovvero intellettualmente poco dotata. Come in effetti appare il pensionato in questione, la cui arroganza e scortesia nel confrontarsi è palese, al di là dei contenuti.Sui contenuti, invece, andrebbero rilevate diverse cose: l'ignoranza dell'individuo nel contestare brutalmente una misura contro la povertà, prevista in tutti i paesi Europei e nella nostra Carta (primi 4 articoli e art. 38, comma 2); la povertà delle argomentazioni (rozze) che usa nel muovere le sue contestazioni; l'odio indiretto, ma ugualmente imperdonabile, che nutre nei confronti di una classe (disoccupati) che non conosce e colpevolezza per trovarsi in questo stato, e dunque aver percepito soldi che ritiene "regalati a bamboccioni".Definire "minus habens" una tale tracotante ignoranza e cafonaggine è chiaramente un eufemismo.Il fatto che alcuni personaggi, intellettuali, politici e governanti, la pensino allo stesso modo, non è scusante. E per completezza le posso dire che questi altri, diversamente dal pensionato, non sono dei minus habens, ma gente ben peggiore e in malafede che persegue altri fini e interessi, e non si pone scrupoli nel danneggiare le classi meno abbienti (in Italia avviene con costanza dal dopoguerra).Maggiori approfondimenti e spiegazioni su questi temi può trovarli anche nel mio profilo [...OMISSIS...] Oppure si acculturi diversamente attraverso le fonti ufficiali del sapere. In questo modo le assicuro che eviterà di insultare chi non conosce e, soprattutto, sarà probabilmente meno superficiale nel conferire significati a certe sintesi.Le auguro una buona giornata.

PAOLA – la scusa è peggiore dell’offesa , perché lei ritenendosi oltretutto persona di cultura non può offendere persone che , sempre secondo il SUO PUNTO DI VISTA , non ne possono avere una loro ! Io diversamente da lei non sono una persona di parola ma di concretezza e pragmatismo , visto il mio lavoro di commercialista fiscalista ,per cui l’idea che ho di Conte è diametralmente opposta alla sua e mi permetto di dire che di sciocchezze economiche ne dice tantissime ! Buona vita p. s. è inconcepibile che Conte ( per esempio tra le tante cose delle quali non è a conoscenza) non sappia che il Rdc varia da € 780 fino a 1330 e non come asserito da lui “ sono 400 euro “ … sorrido di tanta ignoranza!

MARIO – cara signora, se lei non si apre al confronto avrà solo una visione: la sua. Non legga, poi, tra le righe della mia replica, supposte mie scuse o idee che io avrei su Conte e su altri aspetti. Se si ritiene persona di “concretezza” allora le dovrebbe venir facile individuare quelle poche parole “concrete” che ho scritto a riguardo. E non è un “mio punto di vista” ma, da un lato, un comportamento di palese scompostezza della persona intervistata, che ha peraltro profuso offese che lei pare non voglia rilevare (e non è intellettualmente onesto da parte sua); e dall'altro sono elementi culturali di politica estera, trattati internazionali (diritti inviolabili dell'uomo) e diritto costituzionale.Poi - e non si offenda - quella che purtroppo non conosce il funzionamento del RdC mi sembra lei. Non sta affatto nella forbice 780-1330, poiché queste sono le cifre massime sulla soglia di povertà: singolo individuo piuttosto che famiglia con tre figli. Poi c'è la media percepita da tutti gli aventi diritto messi assieme, che lei, da commercialista quale afferma di essere, dovrebbe conoscere in diverse misure; ed è probabilmente a questa che Conte (imbarazzatissimo sui vaneggiamenti del suo amato pensionato) ha fatto riferimento. E poi c'è il minimo, che parte da ben 80 (ottanta) euro, essendo il RdC una quota integrativa all'eventuale reddito sotto la soglia di quella povertà anzidetta. Una misura, dunque, dalle molte sfumature.Se a lei tutto questo non interessa, né intende approfondirlo, me ne dolgo. Non posso dire altro.La saluto nuovamente.

PAOLA –  il conteggio del RDC è complesso e non si può sintetizzare in un post con poche parole ( ma certamente non ci si può limitare a rispondere : “sono 400 euro “)! Lei ha compreso benissimo cosa intendevo dire , era per me importante focalizzare il punto che il rispetto del pensiero altrui è sovrano e lecito , anche dove non sembra ci siano essere le basi di conoscenza per esprimere una propria opinione! Se avessimo dovuto basare il tutto su conoscenza e competenza mi chiedo come abbiamo potuto tollerare i governi di Conte composto da tanti ignoranti ed incapaci…😏Tra l’altro il signore , pur nella crudezza , ha espresso il pensiero che molti hanno , ed al quale Conte , non si sarebbe dovuto esimere dal dare una risposta di senso compiuto e non snobbarlo in quel modo ! Non si può soltanto far vedere video nei quali Conte stringe le mani a persone esaltate che mostrano con orgoglio la tessera del RDC … Dopo non ci lamentiamo che per tanti Conte rappresenti l’Italia dei mantenuti , e che il Rdc sia la mancetta per ottenere voti ! Ma qui si apre un dibattito infinito ed onestamente il mio lavoro non mi concede altro tempo per dissertazioni! Di nuovo buona vita

MARIO – lei proprio non riesce ad argomentare senza offendere. E' un peccato.

PAOLA – non mi sembra di aver offeso nessuno ! Sono stata soltanto una lettrice obiettiva degli accadimenti… Se non erro è lei che ha offeso uno uomo di una certa età definendolo “ Minus habens “…p.s. anche se non è proprio la mia materia , difficilmente mi faccio prendere in giro da chi , con un eloquio elegante e forbito , pensa di stravolgere i discorsi a proprio favore!

MARIO – si rilegga. Come può fare ogni altro lettore che passerà di qua. Lei è stata più che offensiva, diversamente dal sottoscritto; e le ho spiegato il perché in maniera molto paziente. Non sarei offensivo nemmeno in questo istante, se le dicessi che i suoi modi tradiscono malafede o analfabetismo funzionale (incapacità, nel caso, di comprendere il testo). Scelga lei. Ma sarebbero semplici constatazioni schiette del suo modo di argomentare e governare i toni del confronto.Oggigiorno, tra l'altro, si ritiene che un linguaggio sia “forbito”, e magari ritenuto ampolloso, per il solo fatto di conoscere l'italiano, usare bene i congiuntivi, essere educati, scrivere benino. Ma questa è cultura di base! Dovrebbe avercela chiunque; non è certo una prerogativa del sottoscritto che vuole “furbescamente” stravolgere i discorsi.Mia signora… ci lavori su!

PAOLA – uno che da “dell’ analfabetismo funzionale “ e poi recita il peace and love si rende decisamente ridicolo , anche perché lo stesso insulto lo rivolgo a lei che fa tanto il sapiente ed il conoscitore di cose che sono distanti da lei anni luce ! Le concedo una rivelazione: questo linguaggio forbito , io lo uso tutti i giorni per incantare persone meno colte nel mio lavoro , ma che a lei è sfuggito al controllo , perché la rabbia sta prendendo il sopravvento e non le fa più gestire il contraddittorio con serenità e pacatezza , rendendolo alla fine solo sgradevole ed offensivo ! Buona vita caro , e per starmi dietro le servono almeno una decina di altre vite vissute! Un consiglio per il futuro : meno spocchia, meno presunzione , ma soprattutto meno offese ☺️

Mario non ha ulteriormente replicato.

Il dialogo tra Paola e Mario è solo una goccia nell’oceano, ma è il triste epilogo al quale vanno incontro la quasi totalità dei confronti social, a prescindere dal tema. Che alla fine ricalcano perfettamente quelli più inquadrati e altolocati dei talk show e dei confronti politici o “intellettuali”. Non è evidentemente l’ambiente che conta, tanto meno il livello di scolarizzazione e la capacità comunicativa; ciò che influenza la comprensione tra gli individui rimangono sempre l’ignoranza o la malafede. E queste, come sappiamo, originano da moltissime sorgenti e tutte condizionate dallo stile di vita.

A sua volta, lo stile di vita è fortemente condizionato da una di queste sorgenti che è la cultura intesa come conoscenza e capacità critica di elaborazione, di cui solo una parte può essere acquisita tramite la formazione scolastica. Il resto deve essere farina del proprio sacco; volontà e coraggio a capire e cambiare. Questa è la speranza!



📸 base foto: Stefan Keller da Pixabay

(Altre Informazioni)
Autore P. Giovanni Vullo
Categoria Cultura e Spettacolo
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