Il politicamente corretto è probabilmente il più grave nemico che minacce le nostre vite e le nostre libertà. È un regime mascherato da democrazia che impone la sua volontà a colpi di leggi e ideologie fatte passare per buonismo. Gli effetti di questa dittatura culturale sono sotto gli occhi di tutti. Al giorno d’oggi non puoi avere avere un’opinione differente rispetto a quella imposta dal pensiero unico altrimenti parte l’interdizione che passa dalla riprovazione al veto.

La retorica del politicamente corretto, che finge di interessarsi alle minoranze, agli oppressi e ai diversi, sta portando a una graduale messa al bando di tutte le espressioni non allineate. Non puoi opporti alle lezioni gender nelle scuole, all’utero in affitto, alle unioni civili o alle adozioni gay perché potresti finire davanti a un tribunale con l’accusa di omofobia. Non puoi opporti all’immigrazione clandestina perché subiresti l’accusa di razzismo e di fascismo. Non puoi opporti alle rivendicazioni femministe perché verresti accusato di sessismo e subiresti un processo sommario in sede sociale e giudiziaria.

Il politicamente corretto sta gradualmente cancellando la nostra storia, la nostra cultura, la nostra natura, i nostri rapporti sociali. Grazie a questa ideologia di stampo massonico e dove si incrociano i poteri economici, mediatici e giudiziari, il nostro passato sta subendo una messa al rogo, insieme i suoi personaggi, ai suoi artisti, ai suoi autori, ai suoi pensatori. La cristianità viene demonizzata. Le favole vengono riscritte. Le identità di genere stanno sparendo. Le relazioni tra uomini e donne stanno subendo un annullamento a colpi di movimenti metoo, stalking, body-shaming, catcalling, lookism e affini.

La nostra libertà sta diventando una strada che si può percorrere entro perimetri ben delineati e, chi devia dalla retta via, va incontro alla censura, alla denuncia, alla condanna, all’isolamento sociale, al cordone sanitario, alla morte civile. Il tutto legittimato da norme e decreti che vengono patrocinate dalle massime istituzioni, pubbliche e private. Si è creata una dittatura promossa dai poteri forti e contro cui la politica, per adesso, può fare bene poco, se non adeguarsi o chiamarsi fuori.

I virus ideologici del politicamente corretto si stanno propagando nel mondo, distruggendo il nostro senso critico, la nostra capacità di pensare, la nostra facoltà di scegliere. Siamo vittime di un pericoloso riduzionismo che rende gli esseri umani come automi viventi; zombie lobotomizzati e chi critica questa deriva socio-culturale viene bandito con l’accusa di essere un retrogrado, un medievale, un oscurantista.

I più esposti a questo regime sono i giovani, perché sono più facilmente manipolabili e inclini ad accettare ideologie fatte passare per rispetto e solidarietà, anche se questo vuol dire accettare gli aborti illegali, il commercio dei bambini, il traffico di organi, l’applicazione dell’eutanasia come sistema per spazzare via i vecchi inservibili e i malati inguaribili, perché questi pesano sulle casse dello Stato. Non si possono escludere improvvisi rovesciamenti di fronte, ma la previsione è tanto facile quanto terribile: arriveremo per assuefazione a considerare tutto questo come normale, inevitabile, perfino giusto.