Cronaca

Una frase su facebook causa il licenziamento di due dipendenti Piaggio

Nell'aprile scorso, a Pontedera, nella sede della Piaggio, si è celebrato il 70° compleanno della Vespa. Alla cerimonia, tra gli altri, era presente il presidente del consiglio, Dott. Matteo Renzi.

L'evento è stato ripreso dai media che hanno pubblicato filmati ed articoli anche via web. Un articolo del Tirreno che riassumeva la giornata è stato ripreso e pubblicato sul profilo facebook di una dipendente Piaggio, insieme alla foto che lo integrava e che ritraeva una Vespa insieme ad alcuni dirigenti, tra cui Renzi e il presidente dell'azienda Colaninno.

E fin qui non c'è niente di strano. Più tardi, però, il post viene commentato da un'altra dipendente che scrive :«Ammazziamo tutti kuesti bastardi». Chi ha pubblicato il post, successivamente, aggiunge un "mi piace" al commento.

Le conseguenze. L'azienda convoca la dipendente che ha pubblicato il post e le contesta, formalmente il "mi piace" sul commento inviato dalla collega. Dopo qualche giorno, la lettera di licenziamento per "giusta causa". L'altra dipendente, che era in malattia, ha per il momento ricevuto una lettera di contestazione. Probabilmente, anch'essa, a breve riceverà la lettera di licenziamento.

I sindacati, che seguono le due dipendenti, non hanno voluto rilasciare dichiarazioni. Quale sia la giustificazione per il provvedimento preso dalla Piaggio non è sicura. L'ipotesi è che sia stato utilizzato l'articolo 2015 del codice civile che richiama alla fedeltà aziendale, richiesta al dipendente al momento dell'assunzione, anche se non contempla il diritto di critica. Naturalmente la vicenda avrà strascichi legali, con la richiesta del reintegro. Una riflessione, però, è dovuta.

Con la riforma dl lavoro del governo Renzi, lo Statuto dei lavoratori è ormai superato, come molti dei diritti da esso tutelati. Adesso i dipendenti possono essere spiati in azienda, anche con l'uso delle telecamere. La nuova riforma prevede anche che un dipendente venga controllato nella sua sfera privata, fuori dal luogo di lavoro, e venga sanzionato perché esprime liberamente la propria opinione e questa non piace all'azienda?

La questione non è del tutto secondaria. Infatti, il commento inviato su facebook è sicuramente espresso in modo sbagliato, ma va interpretato come critica. Difficile che anche Piaggio possa ritenere che costituisse una minaccia reale.
La vicenda non è conclusa, per cui non resta che attendere l'evoluzione e anche le dichiarazioni dei sindacati, nel caso decidano, prima o poi, di esprimere un'opinione.

Autore Giuseppe Ballerini
Categoria Cronaca
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