Delinquenti, violenti, indubbiamente antisemiti... queste le etichette che sono state assegnate agli studenti della Sapienza che - secondo i media di regime - avrebbero assalito i poveri poliziotti chiamati dalla rettrice dell'università, Antonella Polimeni, per non si sa bene quale motivo, dato che nulla di violento era stato fatto da coloro che le avevano chiesto di esprimere il loro punto di vista nella riunione del Senato accademico in cui si sarebbe valutata l'opportunità di sospendere qualsiasi collaborazione con le università israeliane.
Che cosa è accaduto?
Lo hanno spiegato a il manifesto Francesco, Davide, Giulia, Giacomo e Gaia:
«Alle 15.30 il corteo è partito facendo il percorso classico del giro della città universitaria, in attesa della risposta dal senato accademico. Tornati al rettorato ci arriva la notizia del comunicato della Sapienza che metteva una pietra tombale sulla discussione. Gli animi si sono riscaldati e ci sono stati dei tafferugli. Eravamo in assemblea a Scienze Politiche, la giornata sarebbe finita se non ci avessero detto che Mohamed era stato fermato su via de Lollis, fuori dalla Sapienza. A quel punto il corteo spontaneamente si è diretto verso la questura, ma non abbiamo fatto in tempo neanche a uscire dal cancello che c'è stata la prima carica della polizia in tenuta antisommossa. Poi la seconda, nella quale è stata presa Stella, e ancora la terza e la quarta. Non avevamo nessuna intenzione di fare bordello, ma solo pressione su via Tiburtina, qualche errore l'avremo fatto, forse. Ci aspettavamo la repressione ma non così, prendendo a strascico due manifestanti e accusandoli di lesioni per un graffio».
La rettrice Polimeni fa parte del comitato scientifico della Fondazione Med-Or, un poltronificio inventato dalla Leonardo per fare lobby in Italia (con cariche distribuite tra rappresentanti della destra e della sinistra, tra pseudogiornalisti e politici trombati) e lobby all'estero, per tenere relazioni e/o avviare collaborazioni con i Paesi dell'area del Mediterraneo allargato fino al Sahel, Corno d'Africa e Mar Rosso e del Medio ed Estremo Oriente a cui vuole vendere armi, promuovendo fumosissimi progetti di cooperazione.
Forse è anche per questo che la rettrice Polimeni da novembre non incontra gli studenti che si battono per denunciare e fermare il genocidio in atto a Gaza?