Con il nome "sindrome di Eric Clapton" indico quella patologia che porta persone di cultura almeno discreta, non folli e invasate, ad abbracciare le tesi no vax e temere più la cura del Covid stesso.

Il nome deriva dal popolare chitarrista e cantante inglese Eric Clapton, il quale è diventato un forte sostenitore dei no vax dopo aver patito una reazione avversa (non particolarmente grave, per fortuna) al vaccino AstraZeneca.

Clapton da pochi giorni ha pubblicato un nuovo singolo che è un inno contro le restrizioni imposte dai governi, inoltre rifiuta di esibirsi dove è richiesto il green pass.

Le proteste contro il green pass che hanno animato le città italiane sono state manifestazioni portate avanti perlopiù da esaltati con all'interno, e spesso alla guida, gruppi fascisti. Che l'estrema destra tenti di appropriarsi dello scontento in tema vaccini e restrizioni non deve sorprenderci, il fascismo da tempo sta cercando di rinascere intercettando qualsiasi forma di malcontento e offrendo risposte facili, più vicine alla parte istintiva che a quella razionale dell'uomo.

Nonostante i fascisti presenti alle manifestazioni, è sbagliato ridurre tutta l'opposizione alle restrizioni al solo popolo di estrema destra. Ascoltando i pareri di cui traboccano i social network, ci si accorge facilmente che l'opposizione abbraccia un popolo di colori politici vari e comprende anche persone di buon livello culturale.

A questo punto è necessario chiedersi quale sia la causa della sindrome di Eric Clapton. 

Le restrizioni imposte nel periodo Covid dal Governo, a partire dalle chiusure totali fino all'attuale green pass, hanno toccato pesantemente le nostre libertà personali.

Questa situazione ha causato in molti un corto circuito mentale; è successo in prevalenza nelle persone che temono il Governo e la sua tendenza all'autoritarismo. Impegnati di norma a combattere il Governo liberticida, tanti sono andati in crisi quando ci siamo trovati a combattere dalla sua stessa parte. Ciò è accaduto per via della debole base ideologica che hanno tanti oppositori allo status quo e all'ordine costituito, a prescindere dal loro colore politico.

Intrappolate in vecchie ideologie ormai obsolete e incapaci di crearne di nuove, o semplicemente sostenitrici di una fazione di cui conoscono solo gli slogan, queste persone non sono in grado di tradurre la realtà in tutta la sua complessità; quando si è venuti fuori dalla dicotomia Governo buono-Governo cattivo per affrontare un'emergenza globale sono rimasti intrappolati nei loro inadeguati schemi mentali e hanno scelto di opporsi, nonostante ciò sia autodistruttivo.

I no vax e i no green pass medi, cioè non gli invasati che sostengono teorie assurde sui microchip iniettati per controllarci, pagano la mancanza di spirito critico che ormai nella nostra società è la norma; a molti manca un'ideologia conosciuta e approfondita che funga da guida in tutte le scelte.

Pure chi normalmente teme il Governo e ne combatte i tanti errori, se è dotato di spirito critico sa stabilire quando sia  giusto seguirlo.