L'ombra della pandemia del 2020 ha mutato irrimediabilmente il tessuto del nostro mondo, segnando il cuore di ogni individuo. In questo scenario di trasformazione, Natalia Danioni, autrice di Sant'Angelo, si è fatta portavoce di una narrazione profonda e commovente attraverso il suo nuovo romanzo "La fine e l’inizio di una nuova era", presentato con emozione al Salone Internazionale del Libro di Torino grazie alla collaborazione con Dragonfly Edizioni.
Danioni ha intessuto un racconto che va oltre la mera cronaca della pandemia, penetrando nell'animo umano e svelando la complessità di una realtà che ha costretto l'umanità a confrontarsi con le sue fragilità. "Prima della pandemia," rivela Danioni, "la mia penna si rivolgeva ai bambini.”
Poi è giunta questa nuova situazione, una chiamata al risveglio interiore. Ha sentito infatti l’autrice il bisogno di raccontare. Il risultato è un'opera che, se inizialmente potrebbe apparire distopica, si rivela essere un toccante e riflessivo resoconto dell'esperienza umana di fronte all'imprevedibilità.
Il passaggio dall'universo dei libri per bambini al romanzo per un pubblico più maturo è stato per l'autrice un cammino di crescita artistica e personale. Natalia Danioni, laureata in legge a soli 23 anni al Moscow State University of Lomanosov, ha trascorso 28 anni a Mosca, dove ha anche studiato al conservatorio Tchaikovsky come cantante lirica mezzosoprano contralto.
Attualmente, vive in provincia di Pavia, dove si dedica a traduzioni e occasionalmente svolge il ruolo di interprete tra russo e italiano. "La fine e l’inizio di una nuova era" non è solo un romanzo; è un inno alla resilienza umana, una lirica di speranza nel contesto di un mondo che ha conosciuto il dolore.
L'autrice ha trasformato la sua personale esplorazione di questi tempi tumultuosi in un lavoro che tocca le corde dell'anima, contribuendo a definire la nostra comprensione collettiva di ciò che significa essere umano in un'epoca di incertezza.