Le nomine Rai di Carlo Fuortes alla direzione dell'informazione Rai che  vedono tra gli altri Monica Maggioni al Tg1, Simona Sala al tg3,  Mario Orfeo agli approfondimenti giornalistici, Paolo Petrecca a Rai News, non sono piaciute al presidente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, che in una dichiarazione rilasciata nel pomeriggio ha annunciato che il suo partito non rilascerà più alcuna dichiarazione alla tv di Stato:

L'amministratore delegato della Rai Carlo Fuortes poteva scegliere come affrontare le nomine. Ha scelto di sottrarsi a qualsiasi confronto nelle sedi istituzionali: ha rinviato l'incontro richiesto nei giorni scorsi dai consiglieri di amministrazione Rai e ha rinviato la convocazione già programmata davanti alla Commissione di Vigilanza Rai. Quanto al merito delle scelte, Fuortes poteva affidarsi a vari criteri: ha scelto di continuare ad applicare la vecchia logica che prevede di tenere conto delle istanze delle varie forze politiche. Nell'applicare questo criterio ha però scelto di escludere, fra tutte le forze dell'arco parlamentare, unicamente il Movimento 5 Stelle, partito di maggioranza relativa grazie a 11 milioni di elettori. Ci chiediamo che ruolo abbia giocato il governo in tutto questo.A noi piace parlare ai cittadini in modo chiaro: le logiche che da tempo guidano il servizio pubblico non ci piacciono, non ci sono mai piaciute. Si chiama lottizzazione politica. Anche noi ci siamo ritrovati prigionieri di questo sistema che abbiamo denunciato molte volte, ma non abbiamo numeri sufficienti per modificarlo come abbiamo già proposto: un nostro disegno di legge è stato incardinato in Commissione in Senato, per intervenire sulla governance della Rai e liberarla finalmente dall'influenza della politica.Fuortes non libera la Rai dalla politica, ma sceglie scientemente di esautorarne una parte: la più ampia, uccidendo qualsiasi parvenza di pluralismo. Siamo alla definitiva degenerazione del sistema.Bene. Vorrà dire che, a partire da oggi, il Movimento 5 Stelle non farà sentire la sua voce nei canali del servizio pubblico, ma altrove. E continueremo questa battaglia chiedendo il sostegno di tutti i cittadini.

È una posizione, quella di Conte, corretta e sbagliata allo stesso tempo. Infatti, se le nomine fossero state a lui gradite, è possibile ipotizzare che non avrebbe avuto niente da obiettare e in quel caso sarebbe stato difficile dimostrare ai critici se ciò fosse dovuto alla obiettività dei giornalisti scelti o alla loro fedeltà al Movimento.

Inoltre sarà interessante capire se le scelte di Fuortes potranno incrinare il rapporto tra 5 Stelle e Partito Democratico, visto che l'amministratore delegato della tv di Stato è etichettato come "veltroniano" doc. Inoltre, i suoi rapporti con il ministro della Cultura, il dem DarioFranceschini, non sono un mistero per nessuno.

A stretto giro, il burattinaio, lobbista, mediatore, conferenziere, finanziere e senatore (sperando di non aver dimenticato nessuna delle sue numerorissime attività), Matteo Renzi,  a stretto giro ha commentato così le dichiarazioni di Giuseppe Conte: 

"La posizione grillina sulla Rai dimostra che non c’è bisogno di piani segreti per distruggere i Cinque Stelle: basta lasciar fare a Giuseppe Conte. Fa tutto da solo. Un anno fa mandava veline e immagini al Tg1, oggi annuncia che non andranno più in TV. È stato bello, grazie di tutto. In momenti come questi, un pensiero ritorna alla mente: sì, ne valeva la pena".