La Sicilia è una terra nota non solo per la bellezza dei suoi paesaggi e il suo importante patrimonio artistico, ma anche da un punto di vista gastronomico, garantendo manicaretti che portano in tavola tutto il profumo e i sapori dell’isola.

La gastronomia del ragusano, in particolare, trae la sua forza grazie al suo legame con la terra: i suoi piatti, gustosi e genuini, sono ricchi di cereali ma anche di formaggi, per via dell’importanza degli allevamenti nella regione. Come si riscontra spesso nelle popolazioni meridionali, la cucina vuol dire soprattutto occasione di gustare il cibo insieme e passare del tempo in famiglia; per questo, tra i prodotti gastronomici ragusani, troviamo la pasta fatta in casa, come i cavati o i ravioli alla ragusana, che la tradizione vuole sia preparata dalle mamme e dalle nonne la domenica mattina. Accanto alla pasta, un altro punto forte della cucina ragusana è il pane, cucinato all’interno di forni a pietra, diffusissimi nella campagna intorno al capoluogo; si racconta, infatti, che nel dopoguerra, le famiglie della provincia che avevano un forno, si riunissero per preparare unitamente il pane che sarebbe servito per la settimana, in modo da far fronte alla carenza di cibo in modo economico.

L’incontro fra agricoltura e allevamento si ha nei “pastieri”, che sono dei pasticcetti farciti con carne tritata sia di agnello che di capra, insaporiti con formaggio, uova e spezie; ma i primi piatti non sono da meno, come dimostrano il condimento a base di sugo di maiale dei cavati o l’usanza di cuocere i ceci sempre con carne di maiale, segno della sinergia del territorio da sempre abituato ad attingere a tutte le sue risorse.

Notevoli sono anche i dolci della provincia di Ragusa, come gli “affucaparrino”, biscotti duri cotti come i taralli, cioè gettandoli nell’acqua bollente e poi infornandoli, oppure quelli che maggiormente sentono l’influsso delle dominazioni straniere, soprattutto arabe, come si riscontra nell’uso di mandorle, noci, fichi, miele, cannella e altre spezie golose: un esempio sono i “nucatoli”, il cui nome appunto deriva dall’arabo, ma non bisogna dimenticare neanche il torrone o gli amaretti. Anche il gelato ha una lunga tradizione in Sicilia, e, oltre ad usare prodotti di qualità, sperimenta con spezie e sapori freschi.

Oltre i frutti del ricco entroterra, la provincia di Ragusa può anche contare sui prodotti del mare, attingendo in particolare il pescato fresco dai porti di Donnalucata, Scoglitti e Pozzallo, grazie a delle acque uniche nella loro qualità per la pulizia e per la loro vicinanza all’Africa.

Inoltre, a questo piacevole elenco, non bisogna scordare di aggiungere il vino, consumato dalle famiglie nella varietà locale, che nel tempo si è resa nota anche a livello nazionale, con i nomi di Cerasuolo di Vittoria, Ambrato di Comiso e Albanello.