Cultura e Spettacolo

Apologia gentile della gentilezza

La gentilezza: virtù sopraffina e profonda. Sublima il desiderio genuino di prendersi cura degli altri, e non è quel gesto di circostanza o galanteria impostora.

C'è attenzione, comprensione, compassione e perfino amore, nella gentilezza. Amore per il prossimo e profondo desiderio di essere trattati allo stesso modo: con gentilezza.

C'è emozione nella gentilezza. Una carezza alla propria anima mentre si compiono le cose semplici come sorridere o cedere la sedia; o quelle più impegnative che fanno gentile il cuore e sono consolatrici di altre anime.

È affabile cortesia; garbo sincero. Gesto amabile e apprezzato che non ha secondi fini, ma è di benevola fattura e spirito magnanimo. Nelle parole è fiducia, nel donare è amore.

È tolleranza e rispetto. Non guarda all'aspetto; non si perde nell'apparenza. La gentilezza è per tutte le persone, gli animali, la natura, la bellezza, l'ambiente, la vita e le meraviglie dell'universo.

C'è altruismo e cooperazione nella gentilezza, e con esse si nutre il benessere. È appagante essere gentili, ed è questo il segno della sua necessità e buona pratica.

L'essere umano gentile è completo. Si rivela alla sua pregevole natura elevandosi e dominando ogni cosa, perché la rispetta e la protegge. È in simbiosi con l'esistenza che lo circonda; anche nel conflitto più amaro sa cogliere il momento della gentilezza sopra quello della fermezza.

La gentilezza sa riconoscere il dolore e il valore inestimabile della vita.



base foto: 2dom da Pixabay

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Autore P. Giovanni Vullo
Categoria Cultura e Spettacolo
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