Un vaccino contro la Covid già a settembre? Per Stephen Hahn (FDA) adesso non è possibile prevederne la disponibilità
Il numero di casi di coronavirus in India è arrivato ormai a 700mila, facendo di quel Paese il terzo al mondo per numero di contagiati.
Quindi, si può ben capire che l'India, con 25mila nuovi casi al giorno in progressiva crescita, sia ben preoccupata del diffondersi del Sars-CoV-2. Per questo è da dare rilievo alla dichiarazione degli scienziati indiani, per i quali la possibilità che a fine agosto sia disponibile un vaccino contro il coronavirus non è realistica.
Naturalmente, il sovranista di turno dirà "che cosa diavolo vuoi che ne sappiano gli indiani di vaccini..."
Ma, purtroppo per lui (e purtroppo anche per noi), a pensarla come gli indiani vi è anche lo stesso direttore della Food and Drug Administration (FDA), il dott. Stephen Hahn. La FDA, per quei pochi che non lo sapessero, è l'ente governativo statunitense che si occupa di regolamentare la messa in commercio dei prodotti alimentari e farmaceutici.
"Non posso prevedere quando sarà disponibile un vaccino", ha dichiarato Hahn, che è anche membro della task force della Casa Bianca per combattere l'emergenza Covid, rispondendo ieri alla domanda di un giornalista in merito a quanto dichiarato dal presidente Trump, per il quale un vaccino contro la pandemia sarebbe stato disponibile molto prima della fine dell'anno.
"Voglio ringraziare gli scienziati e i ricercatori di tutto il Paese e persino di tutto il mondo, che sono in prima linea nel nostro storico impegno per sviluppare e offrire rapidamente trattamenti salvavita e, infine, un vaccino", aveva dichiarato Trump durante il suo discorso alla Casa Bianca per il 4 luglio, Giorno dell'Indipendenza. Stiamo liberando la genialità scientifica della nostra nazione e probabilmente avremo una soluzione terapeutica e/o un vaccino molto prima della fine dell'anno".
In un'intervista alla ABC News, rilasciata domenica, Stephen Hahn, ha detto che "si sta lavorando allo sviluppo di un vaccino ad una velocità senza precedenti", ma non ha fatto previsioni sulla sua disponibilità.
"La nostra solenne promessa al popolo americano - ha poi aggiunto - è che prenderemo una decisione su un vaccino sulla base dei dati e della scienza, in merito alla sua sicurezza e alla sua reale efficacia".
Il dott. Tedros Adhanom Ghebreyesus, a capo dell'Organizzazione mondiale della sanità (OMS), a giugno non aveva fatto previsioni troppo trionfalistiche sulla possibilità a breve di un vaccino contro il Sars-CoV-2.
"La stima è che potremmo avere un vaccino entro un anno", aveva detto. "Se arriverà prima, potrà esserlo solo di un paio di mesi, rispetto ai 12 ipotizzati. Questo è ciò che gli scienziati stanno dicendo."
Altri esperti hanno suggerito che un vaccino contro l'attuale pandemia non sarà disponibile almeno fino alla metà del 2021.
Considerando tali dichiarazioni, diventano ancor più sorprendenti le parole di Donald Trump che oramai appare sempre più scollegato dalla realtà, molto più di quanto in passato non abbia già ampiamente dimostrato.
Per lui l'aumento dei casi di contagio di quello che definisce il virus cinese, è solo dovuto ad un aumento del numero di test effettuati, mentre il dato da tenere in considerazione sarebbe quello dei decessi, attualmente basso e costante. E naturalmente, quello che conta sono i dati dell'economia e quelli della ripresa dell'occupazione. Il resto sono "fake news".
Per quanto riguarda l'andamento del contagio negli Stati Uniti, i dati attuali indicano che è più che raddoppiato rispetto al picco registrato a cavallo dei mesi di aprile e maggio. Per quanto riguarda la sua pericolosità, gli ospedali in Texas sono vicini a saturare la loro disponibilità di posti letto, mentre l'aumento dei decessi in rapporto all'evolversi del contagio è spostato di almeno una decina di giorni, anche se va considerato che adesso i trattamenti per curare il virus sono più efficaci e rapidi rispetto ad alcuni mesi fa... anche se non sempre risolutivi. Per cui, l'incidenza del numero dei morti in relazione all'aumento dei contagi si potrà valutare sono nei prossimi giorni.
Quindi, considerando che negli Stati Uniti sono finora 2,9 milioni i contagiati (che ogni 24 ore aumentano di circa 50mila unità) e 130mila i morti, le parole di Trump sono da catalogare, semplicemente, come le dichiarazioni di un pazzo.