Inizia alla Camera l'iter del ddl sul testamento biologico. La posizione dell'Associazione Coscioni
Facendo riferimenmto all'articolo 32 della Costituzione e alla sentenza n. 438 del 2008 della Consulta che ribadisce come diritti fondamentali della persona quello all’autodeterminazione e quello alla salute, le Commissioni Affari Costituzionali e Giustizia hanno espresso il parere favorevole al testgo reflativo al disegno di legge sul Testamento Biologico, redatto e approvato dalla Commissione Affari Sociali.
Testo che, lunedì 13 marzo, ha iniziato il proprio percorso parlamentare nell'aula della Camera. La legge, in pochi articoli, il ddl permette di redarre una dichiarazione anticipata delle volontà di una persona indicante i trattamenti sanitari cui desideri o non desideri essere sottoposta, nel caso tali trattamenti si rendano necessari e la persona si trovi impossibilitata ad esprimere la propria volontà. Tale dichiarazione, o testamento biologico, sarà raccolta e conservata nel comune di residenza.
L'Associazione Coscioni, da sempre attiva in tema di libertà e diritti civili, ha espresso alcune considerazioni sulla legge con una dichiarazione di Mario Riccio, Anestesista Rianimatore (Ospedale di Cremona) e componente del consiglio generale dell’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica e medico di Piergiorgio Welby.
«Un segnale positivo [riguardo al tegsto, ndr.] arriva soprattutto dalla II° Commissione, che chiede la soppressione del comma 7 dell'articolo 1, nella parte del testo in cui si consente al medico di disattendere le disposizioni anticipate di trattamento ove siano in contrasto con i codici deontologici o con le buone pratiche assistenziali. Se questa indicazione non venisse presa in considerazione, la volontà del paziente di richiedere determinati trattamenti sanitari sarebbe soggetta a riserva di regole professionali estremamente mutevoli, correndo il rischio di equiparare la deontologia professionale medica alla legge e, di conseguenza, lasciare l'autodeterminazione in ostaggio di consuetudini sanitarie.
Ho recentemente sottoscritto un appello per la diffusione della "Carta dei Medici per il Testamento Biologico", presentata dall'Associazione Luca Coscioni, chiedendo ai medici e agli operatori di prestare il loro sostegno affinché, nel testo della legge in discussione alla Camera dal 13 marzo, vengano inseriti tre punti irrinunciabili: la prevalenza del volere del malato, la possibilità di rinunciare a qualunque misura terapeutica senza eccezione e la possibilità di accedere alla sedazione palliativa profonda.»
In dettaglio, questo è il contenuto del testo della "Carta dei Medici per il Testamento Biologico":
1. Mantenere la parte in cui il testo base prevede che - in linea con quanto affermato da tutti i rappresentati delle società scientifiche auditi in Commissione, nonché con l’Organizzazione Mondiale della Sanità e la letteratura scientifica sul tema - idratazione e nutrizione artificiale siano considerati trattamenti sanitari rifiutabili dal paziente;
2. Mantenere la parte in cui il testo base prevede la natura vincolante - per la struttura sanitaria - delle Disposizioni Anticipate di Trattamento, segnalando in ciò che l’indicazione della pianificazione “condivisa” delle cure tra medico e paziente non deve rappresentare un limite a tale vincolatività;
3. Specificare nella proposta di legge in oggetto la possibilità per il medico, su richiesta del paziente, di operare una sedazione palliativa profonda continua con sospensione delle terapie, in modo da accompagnare il paziente a morire senza soffrire.
Il medico è da sempre una delle figure verso le quali le persone nutrono maggiore fiducia. Per garantire il rispetto delle volontà del paziente e assicurare che la fiducia nel medico non venga meno proprio nel momento delle scelte di fine vita, la quasi totalità delle democrazie liberali ha introdotto regole che garantiscono la possibilità per il paziente di effettuare Disposizioni Anticipate di Trattamento vincolanti (cosiddetto "testamento biologico").
In tali Paesi, i medici hanno attivamente concorso ad adeguare la deontologia alle nuove condizioni che, con aumentata frequenza, caratterizzano la fine della vita, cioè l’incremento delle morti per malattie degenerative dove le persone attraversano una lunga fase di sofferenze fisiche e psicologiche alle quali il medico non può più porre rimedio.
È in questo contesto che valutiamo positivamente il testo base sulle Disposizioni Anticipate di Trattamento in esame della XII Commissione, così come emendato fino a oggi. Riteniamo comunque necessario che siano respinte modifiche peggiorative relativamente al rispetto della libertà individuale, e che siano anzi effettuati alcuni miglioramenti proprio su questo aspetto.
Firmato da:
dott. Carlo Alberto DEFANTI, Primario emerito Ospedale Niguarda (Milano) Membro della Consulta di Bioetica, medico di Eluana Englaro
dott. Michele GALLUCI, Direttore della Scuola Italiana di Medicina e Cure Palliative, Componente del Comitato per l’Etica di Fine Vita (Milano)
dott. Mario RICCIO, Anestesista Rianimatore (Ospedale di Cremona) Componente del consiglio generale dell’Associazione Luca Coscioni, medico di Piergiorgio Welby
dott. Fabrizio STARACE, Direttore dipartimento di salute mentale (AUSL Modena), Presidente della Società di epidemiologia psichiatrica
dott. Alfredo MAZZA, Dirigente Medico Cardiologo (UOC di Cardiologia – UTIC), P. O. DI SARNO - ASL SALERNO