5 Agosto
Era il 5 agosto 1962 quando la diva per eccellenza del grande schermo abbandonava le scene per sempre. Ad appena 36 anni. A distanza di cinquantaquattro anni da quella data fatidica quando si spezzò la favola rendo omaggio alla principessa della Hollywood (post)classica Marilyn Monroe. Forse si è suicidata, forse è stata uccisa per Bob Kennedy, a caus di un'overdose di barbiturici, Marilyn è riuscita a dimenticare se stessa ma non è sfuggita alla legge della "dimenticabilità". Dai barattoli di ketchup alle farfalle, in genere tutto è destinato a deteriorarsi. Tutto è corruttibile. Tranne - appunto - il mito di un'icona postmoderna, in grado di imporsi trasversalmente sulle generazioni. Bionda, mitica e mitologica, svampita per copione e depressa alla deriva nella quotidianietà, Marilyn Monroe è il sogno dell'epoca sempre attuale dei simboli forti. Riplasmata da Andy Warhol come bellezza pop, riproposta come incarnazione della "sensualità con l'anima" dalle mostre cicliche di Bert Stern, Marilyn si reinventa nel contemporaneo. E intanto i cinefili la ricordano per le sue indimenticabili interpretazioni.
Ciao Marilyn