Aumenta ancora, a novembre, il numero degli occupati negli Stati Uniti. Ma il dato è tutt'altro che esaltante. Rispetto ai mesi scorsi, la curva mostra una crescita ormai in fase di arresto. Sono stati, infatti, solo 245.000 i nuovi posti di lavoro creati a novembre, con il tasso di disoccupazione che scende al 6,7%, dal 6,9% di ottobre.

Il dato, poco brillante arriva nel momento peggiore per gli Usa, perché i programmi che hanno aiutato finanziariamente le imprese e le famiglie sono scaduti da tempo, perché il Congresso sta ancora discutendo su come riattivarli (anche se con la vittoria di Biden i repubblicani sembrano adesso esser disposti a trovare in tal senso un accordo con i dem) e,infine, perché il contagio si sta espandendo in tutti gli Stati Uniti che da ieri hanno iniziato a registrare nuovi record sia per quanto riguarda nuovi casi e nuovi morti nell'arco delle 24 ore.

Per il NYT i nuovi contagiati al 3 dicembre sono stati 216.548, mentre i morti sono stati 2.857, un numero ancora più alto rispetto al picco del giorno precedente.

A testimonianza di quanto sia devastante l'impatto del contagio sull'economia e sull'occupazione (ma si potrebbe scrivere la stessa identica cosa a termini invertiti), nel settore del tempo libero e dell'ospitalità, uno dei più colpiti dalla pandemia, dallo scorso marzo sono andati perduti 3,4 milioni di posti di lavoro rispetto a febbraio.

Solo fermando la diffusione del contagio l'economia potrà ripartire normalmente, altrimenti non ci sarà ripresa e non solo nei settori legati all'ospitalità e ai viaggi, ma in tutti i settori, visto quanto sono interconnesse tra loro tutte le attività economiche.

Il presidente in carica Donald Trump non lo ha capito e il contagio ormai si è allargato in tutto il Paese e non solo nelle grandi città. In California molti sindaci invitano i cittadini a rimanere nelle proprie abitazioni e ad uscire solo per necessità, perché le terapie intensive in molti degli ospedali dello Stato hanno raggiunto la soglia critica.

Trump, nonostante tutto, continua ad ignorare il problema, come se il vaccino anti-Covid, che negli Usa "inizierà" ad essere disponibile dalla prossima settimana, potesse fermare il contagio e i morti dall'oggi al domani. L'unica cosa a cui il presidente in carica si sta dedicando è dichiarare che le elezioni presidenziali in cui è stato sconfitto sono state truccate e pretende di essere lui il vincitore. Finora, però, non è stato in grado di dimostrare nessun broglio, anche se continua a gridarlo su Twitter:


Biden, il presidente eletto che farà il suo ingresso alla Casa Bianca a partire dal prossimo gennaio, ieri ha dichiarato che quando sarà lui a guidare il Paese, Fauci rientrerà a far parte del team anti-pandemia e che chiederà agli americani di indossare la mascherina per 100 giorni. 

Ma prima del 20 gennaio Biden non entrerà in carica e per quella data il contagio potrebbe essere ormai fuori controllo.