Era un moldavo di 23 anni il ladro ucciso da un tabaccaio di Pavone Canavese, nei pressi di Ivrea, nel tentativo di sventare un furto nel proprio esercizio commerciale.

Il 67enne Marcellino Iachi Bonvin, detto Franco, alle 3 della scorsa notte dall'appartamento soprastante in cui abita ha sentito dei rumori nella sua tabaccheria di via Torino. L'uomo è sceso armato ed ha sparato in pieno petto ad uno dei tre malviventi che si è trovato di fronte, uccidendolo sul colpo. Gli altri due sono fuggiti e, al momento, non sono stati ancora catturati.

La persona uccisa non era armata. Accanto al corpo gli è stato trovato un piede di porco. Il tabaccaio, secondo le prime ricostruzioni, avrebbe sparato ben sette colpi.

Assistito dall'avvocato Sara Rore Lazzaro, Marcellino Iachi Bonvin è comparso davanti al pubblico ministero Giuseppe Drammis e al procuratore di Ivrea Giuseppe Ferrando, che lo hanno indagato per eccesso di legittima difesa, e si sarebbe avvalso della facoltà di non rispondere.


Ovviamente, questo caso tira in ballo la nuova legge sulla legittima difesa pretesa da Matteo Salvini e finirà per essere al centro del dibattito politico nei prossimi giorni.

In base alla nuova legge, la difesa sarebbe sempre legittima, ma non venendo meno al principio di proporzionalità tra offesa e difesa che dovrà essere valutato dai magistrati. 


Naturalmente, il ministro dell'Interno Matteo Salvini ha già dichiarato - pur nel pieno rispetto delle indagini della Procura - che lui sta dalla parte del tabaccaio, a cui va la sua solidarietà umana e politica.

Dichiarazione sullo stesso tono anche per Giorgia Meloni, che ha aggiunto che per Fratelli d'Italia - il suo partito - la difesa è "sempre" legittima.