Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha partecipato in Egitto al Vertice del Cairo per la Pace. Come incautamente ha ricordato il copresidente del gruppo ECR al parlamento europeo, Nicola Procaccini di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni "era l'unico leader di un grande Stato occidentale presente in Egitto".

Che ci è andata a fare? Sempre secondo Procaccini, "ha portato al tavolo la voce e le posizioni dell'Occidente. Vale a dire la necessità di lavorare per una soluzione strutturale nella prospettiva dei due popoli e due Stati. Ma sottolineando al contempo il diritto alla difesa da parte di Israele, di fronte alla barbarie degli attacchi di Hamas e sostenendo adeguate azioni umanitarie per la popolazione di Gaza". 

Pertanto, nulla. Solo a dire delle banalità o verità senza senso a dimostrazione ulteriore di quanto l'occidente - visto che lei se ne è intestata la rappresentanza - non abbia fatto un fico secco per i palestinesi, promuovendo adesso un interesse inutile quanto peloso e. per tale motivo, ancor più rivoltante.

Queste le parole di Giorgia Meloni al Vertice del Cairo per la Pace: 

"L'impressione che ho io  è che, per le modalità con le quali si è svolto, fosse questo il vero obiettivo dell'attacco di Hamas: non difendere il diritto del popolo palestinese, ma costringere ad una reazione contro Gaza che minasse alla base fase ogni tentativo di dialogo e creasse un solco incolmabile tra i Paesi Arabi, Israele, l'Occidente, compromettendo definitivamente pace e benessere per tutti i cittadini coinvolti, compresi quelli che si dice di voler difendere e rappresentare. Significa che il bersaglio siamo tutti noi. E io non credo che noi possiamo cadere in questa trappola: sarebbe una cosa molto, molto stupida. È la ragione per la quale io credo che sia importante essere qui, per la quale credo sia molto importante continuare a dialogare e ragionare". 

E dopo affermazioni simili, Meloni pretende pure di ragionare, dopo aver avanzato l'ipotesi di una guerra santa (da parte dell'Islam) conto l'occidente!

Non soddisfatta ha poi proseguito:

"Io credo che ci siano alcuni punti fermi da ribadire.Il primo. Il terrorismo ha colpito il mondo musulmano più di quanto abbia colpito l'Occidente. Le azioni terroristiche che si sono succedute nel tempo hanno, di fatto, indebolito le legittime istanze dei popoli, soprattutto nel mondo musulmano. In questa dinamica si inserisce la scelta di Hamas che usa il terrorismo per impedire qualsiasi dialogo e qualsiasi prospettiva di arrivare, anche per il popolo palestinese, a una soluzione concreta. Ma nessuna causa giustifica il terrorismo. Nessuna causa giustifica azioni scientemente studiate per colpire civili inermi. Nessuna causa giustifica donne massacrate e neonati decapitati volutamente ripresi con una telecamera. Nessuna causa. Di fronte ad azioni di questo tipo, uno Stato è pienamente legittimato a rivendicare il suo diritto all'esistenza, alla difesa, alla sicurezza dei propri cittadini e dei propri confini". 

Ma allora, se lei è contro il terrorismo, perché non ha condannato il terrorismo praticato finora da Israele? E non mi riferisco al genocidio in atto a Gaza, ma a quello precedente, praticato nei confronti dei palestinesi. Perché Meloni e l'occidente non si sono accorti che giornalmente Israele li stava trucidando, rubando loro tutto quello che avevano? Quella è forse democrazia perché a praticarla sono degli ebrei? L'essere ebreo dà una patente che consente di violare qualsiasi diritto internazionale senza pagar dazio? 

"Ma,  punto secondo - ha proseguito Meloni - la reazione di uno Stato non può e non deve mai essere motivata da sentimenti di vendetta. Per questo gli Stati sono quello che sono, sono il nostro punto di riferimento. Uno Stato fonda la sua reazione sulla base di precise ragioni di sicurezza, commisurando la sua forza, tutelando la popolazione civile. Questo è il confine nel quale la reazione di uno Stato di fronte al terrorismo deve rimanere e io sono fiduciosa che sia anche la volontà dello Stato di Israele". 

C'è da chiedersi a questo "punto" a chi si rivolga Meloni: a dei ciechi, a dei disinformati o a degli idioti? I morti ufficiali  nella Striscia di Gaza, bombardata da nord a sud, si stanno avvicinando ai 5mila, a cui vanno aggiunti i dispersi sepolti sotto le macerie che sono circa 1.500,  i feriti sono ben oltre i 10mila e di queste vittime, civili, almeno un terzo sono minori, perfino neonati. Come se non bastasse, per compiere meglio questo genocidio, gli israeliani hanno chiuso 2,3 milioni di persone in un ghetto, impedendo loro di fuggire e gli hanno tagliato acqua, cibo, elettricità, carburante, comunicazioni, medicine con gli ospedali non più in grado di prestare soccorso a malati e feriti... e lei è fiduciosa nella moderazione di Israele... che proprio stasera ha annunciato che intensificherà i bombardamenti prima di entrare nella Striscia. Ma a chi si rivolge?

"Punto terzo. La nostra priorità immediata resta l'accesso umanitario, che è indispensabile per evitare ulteriori sofferenze della popolazione civile, ma anche esodi di massa che contribuirebbero a destabilizzare questa Regione. È qualcosa di cui non abbiamo bisogno. Considero molto importante il lavoro di mediazione che è stato fatto da diversi degli attori presenti a questa Conferenza in questo senso. Considero molto importante la decisione della Commissione europea di triplicare gli aiuti umanitari a Gaza, portandoli a oltre 75 milioni di euro. Anche l'Italia lavora per aumentare gli aiuti bilaterali, ma chiaramente l'aumento di risorse deve essere accompagnato da un rigidissimo controllo su chi utilizza quelle risorse. Sono incoraggianti le novità che arrivano da questa mattina..."

Gli israeliani e gli americani hanno permesso l'ingresso da Rafah di 20 (venti!) camion con rifornimenti che possono aiutare poche migliaia di persone per qualche giorno. Dire che sono insufficienti è un insulto all'intelligenza, visto che è più esatto dire che sono del tutto inutili. In compenso, però, Meloni è preoccupata per la sorte degli ostaggi. Ha ragione. I 200 occidentali rapiti da Hamas non sono certo degli "animali umani" come i 2,3 milioni di palestinesi di Gaza, come li ha definiti il ministro della Difesa di Israele!

"Siamo molto preoccupati per la sorte degli ostaggi nelle mani di Hamas, tra questi come sapete ci sono anche degli italiani, e noi chiediamo l'immediato rilascio di tutti gli ostaggi, a partire chiaramente da donne, bambini, anziani. È importante continuare a lavorare insieme per l'uscita da casa dei soggetti fragili e dei civili stranieri. E, su tutto, noi dobbiamo fare l'impossibile per evitare una escalation di questa crisi, per evitare di perdere il controllo di quello che può accadere, perché le conseguenze sarebbero inimmaginabili. E il modo più serio per ottenere questo obiettivo è la ripresa di un'iniziativa politica per una soluzione strutturale della crisi sulla base della prospettiva dei due popoli e due Stati. Una soluzione che deve essere concreta e deve, a mio avviso, avere una tempistica definita. Il popolo palestinese deve avere il diritto a essere una Nazione che si governa da sé, in libertà, accanto a uno Stato di Israele al quale deve essere pienamente riconosciuto il diritto all'esistenza e il diritto alla sicurezza. Su questo l'Italia è pronta a fare assolutamente tutto ciò che è necessario". 

La cosa migliore che l'Italia potrebbe fare è far tacere Meloni e tutti quegli ipocriti che affrontano il problema della Palestina, fregandosene dei palestinesi, permettendo invece a Israele, che evidentemente non è uno Stato democratico, di continuare a praticare l'apartheid. 

Naturalmente Meloni è andata al Cairo per poi fare una scappatella in Israele, in modo da farsi fotografare con il criminale di guerra Netanyahu (vedi foto in alto) a cui, in base a quanto da lei anticipato, ha detto:

"Noi difendiamo il diritto di Israele a esistere, il diritto di Israele a difendersi, il diritto di Israele, anche di fronte a scene che abbiamo visto di totale disumanizzazione del popolo ebraico. Questa è la cosa che secondo me non è stata pienamente colta. In quelle immagini c'era un antisemitismo che viene molto prima della questione israelo-palestinese e quindi noi difendiamo il diritto di Israele a esistere, a difendersi, a garantire la sicurezza per i suoi cittadini. Ma anche qui, credo che il modo migliore, anche per difendere il diritto di Israele, sia non consentire l'isolamento di Israele dalle Nazioni che hanno lavorato per un processo di normalizzazione, e quindi il più possibile impedire che il conflitto si propaghi perché questo secondo me è il disegno che hanno alcuni che hanno mosso diciamo il primo attacco di Hamas".

E i civili palestinesi che vengono assassinati e affamati da Israele non contano nulla? A quanto pare per Giorgia Meloni possono essere massacrati senza problemi, l'importante è che i cittadini di Israele, gli ebrei naturalmente, non gli arabi, si sentano sicuri.